L’Oi Distretto del pomodoro da industria-Nord Italia, con la conclusione della raccolta del pomodoro, rende noti i dati finali relativi alle quantità prodotte e alle caratteristiche qualitative relative alla campagna 2012.
La superficie coltivata dalle Op associate al Distretto è stata di 33.464 ettari. Nell’ambito del Distretto la regione Emilia-Romagna si è confermata leader per la coltivazione del pomodoro da industria, con 22.144 ettari coltivati, seguita dalla Lombardia, con 6.507 ha, dal Veneto con 2.258 ha e dal Piemonte con 1.562 ha. Il quantitativo finale di materia prima prodotta dalle Op del Distretto è stata pari a 2.370.917 tonnellate. Rispetto alle quantità di pomodoro contrattate dalle Op, le quantità prodotte sono risultate inferiori del 5%, mentre rispetto al quantitativo prodotto lo scorso anno si è registrato un calo del 7,5%.
La resa media si è attestata a 70,85 t/ha, in linea con la resa del 2011 (71,24 t/ha). Nonostante le sfavorevoli condizioni climatiche, con la grave siccità che ha colpito le coltivazioni nei mesi estivi, l’aumento della superficie media a pomodoro delle aziende agricole produttrici (17,5 ha di media), e soprattutto l’elevata diffusione della microirrigazione, hanno consentito di ottenere buone medie produttive. Considerando l’acqua come un fattore di produzione altamente limitante, e considerando le problematiche di disponibilità e di qualità della stessa, si ritiene che la pratica della microirrigazione debba essere ulteriormente diffusa, in quanto rappresenta un punto di forza per il futuro della coltivazione del pomodoro nel Distretto.
Il contenuto zuccherino del pomodoro è risultato sostanzialmente buono pari a 4,84 gradi Brix, leggermente in calo rispetto al 4,94 Brix registrato nel 2011. Lo scarto medio, pari al 4,48%, è risultato in linea con il dato dell’anno precedente (4,32%). Il calo del prezzo medio e le maggiori spese sostenute, specie per l’approvvigionamento energetico, connesso alla necessità di praticare un maggior numero di irrigazioni, hanno determinato una significativa diminuzione del reddito dei produttori agricoli rispetto allo scorso anno.
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