Il calo, che si concentra per oltre l'80% in Emilia-Romagna, è attribuibile soprattutto all'andamento climatico siccitoso nel periodo dell'accrescimento dei frutti che ha determinato calibri inferiori alle aspettative e di conseguenza una significativa riduzione dell'offerta complessiva.
Già in epoca previsionale si stimava una produzione nettamente inferiore all'annata record 2011; l'aggiornamento delle stime di questi giorni porta la produzione sul 45% in meno rispetto all'anno scorso e su livelli molto prossimi al 2010, anno ricordato da tutti come tra i più "scarichi" del decennio.
A fronte di questo importante calo produttivo si sottolinea una buona qualità dei frutti, dal punto di vista organolettico e gustativo.
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