Risposte concrete per riattivare un tessuto produttivo lacerato dal doppio terremoto del 20 e del 29 maggio.

Il ministro dell'Agricoltura Mario Catania ha reso note le possibili risposte economiche per sostenere concretamente le imprese agricole: "Lo strumento più immediato è certamente il potenziamento del Programma di sviluppo rurale della Regione Emilia-Romagna, a cui si giungerà anche grazie all'iniziativa presa questa mattina dal Coordinatore degli Assessori regionali, Dario Stefano, che ha promosso una rimodulazione in favore dell'Emilia-Romagna di parte dei fondi precedentemente assegnati ad altre Regioni. Per la parte rimanente delle risorse mi sono attivato per reperire i fondi attraverso la rimodulazione delle quote di cofinanziamento nazionale (per un valore di 39 milioni di euro) e mediante l'attivazione di nuove risorse sulle quali il Governo sta lavorando (pari a 52 milioni)".

Con la proposta di Stefano di un prelievo (contributo di solidarietà terremoto) a carico dei Psr delle Regioni non interessate dai fenomeni sistemici (resta escluso quindi l'Abruzzo), verranno recuperati circa 50 milioni di euro di fondi comunitari.

L'obiettivo è quello di mettere a disposizione della Regione Emilia-Romagna nuove risorse per complessivi 135 milioni di euro di nuovi fondi, di cui 100 milioni sul Psr e 35 milioni liberati dal bilancio regionale a seguito dell'intervento sostitutivo dello Stato.

"In questo modo – spiega Catania - in tempi contenuti, la Regione Emilia-Romagna sarà posta nelle condizioni di poter intervenire al ripristino del potenziale produttivo delle aziende agricole colpite".

Le imprese agricole e agroalimentari beneficeranno anche delle misure previste dal decreto legge varato ieri 30 maggio dal Consiglio dei Ministri, che comprende anche misure di sostegno per la ricostruzione.

Inoltre, una volta completato il censimento dei danni, saranno attivate misure di aiuto del Fondo di solidarietà nazionale, attraverso le quali è possibile intervenire per i danni causati alle produzioni, alle strutture aziendali ed alle infrastrutture connesse all'attività agricola, tra cui quelle irrigue e di bonifica. 

In relazione alla tipologia dei danni riscontrati, potranno essere concessi a favore delle aziende agricole colpite contributi in conto capitale fino all'80% del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria, prestiti ad ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale  nell'anno in cui si è verificato l'evento ed in quello successivo, proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza nell'anno in cui si è verificato l'evento calamitoso, contributi per il ripristino delle strutture aziendali e la ricostituzione delle scorte aziendali eventualmente compromesse o distrutte. Potrà essere concesso anche l'esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali propri e dei lavoratori dipendenti, in scadenza nei dodici mesi successivi all'evento.

Un'attenzione particolare viene inoltre rivolta ai danni che hanno colpito direttamente i prodotti e le scorte. Particolarmente difficile è la situazione degli stabilimenti di maturazione dei formaggi Dop. Al riguardo sono già in corso misure per la dislocazione del prodotto delle imprese danneggiate al di fuori della zona di produzione prevista dai disciplinari. 

"Ci siamo anche attivati - ha concluso il ministro Catania - nei confronti dell'Unione europea, la quale dovrà verificare preventivamente le relative disponibilità di bilancio, per consentire agli agricoltori delle aree colpite dal sisma di ricevere un acconto del 50% sui contributi previsti dalla Politica agricola comune (regime di pagamento unico) a partire dal prossimo mese di luglio, in anticipo di cinque mesi rispetto ai tempi stabiliti dalla normativa comunitaria."