Sono ingenti i danni alle strutture e ai capannoni delle cooperative agricole provocati dal sisma che ha colpito il nord Italia nella notte tra sabato e domenica. L'epicentro è localizzato nella provincia di Ferrara, un'area fortemente innervata da una rete economica costituita da numerose imprese, di dimensioni piccole e medie, con forte vocazione agricola. Decine le cooperative agricole attive nella zona, operanti nel comparto vitivinicolo, lattiero-caseario, zootecnico ed ortofrutticolo.

Coldiretti avanza una stima dei danni "di 200 milioni di euro", tra crolli e lesioni degli edifici rurali (case, stalle, fienili e serre) danni ai macchinari,  animali imprigionati sotto le maceri. Oltre oltre 400 mila forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano sono cadute a terra per il crollo delle 'scalere', le grandi scaffalature di stagionatura che sono crollate sotto le scosse.

Proprio per il Parmigiano ingenti danni si registrano nei magazzini delle aziende Albalat di Albareto e La Cappelletta di S. Posidonio, entrambe in provincia di Modena, e dell’azienda Caretti a San Giovanni in Persiceto (Bologna) ma danni evidenti anche per le forme di Grana impilate nei magazzini del mantovano. Ad essere colpite sono soprattutto le forme fresche (sei mesi di stagionatura) ormai irrimediabilmente danneggiate ma il danno, sottolinea la Coldiretti, è aggravato anche dalla difficile individuazione di nuove strutture per la stagionatura delle forme rimaste integre.

Secondo Maurizio Gardini, presidente di Fedagri-Confcooperative e della Confcooperative Emilia-Romagna, "è ancora prematuro fare stime più attendibili, anche perché vigili del fuoco e Protezione civile tengono lontane le persone dagli immobili per precauzione, in considerazione del perdurare dello sciame sismico e delle scosse di assestamento che continuano a far tremare la terra". Dopo la scossa più forte (sei gradi nella scala Richter) delle 4.05 del mattino, si sono contate più di ottanta scosse minori. 

Sono in corso in queste ore altre valutazioni tecniche sugli impianti. Il ministero delle Politiche agricole ha attivato un monitoraggio dei danni per definire, in coordinamento con le Regioni e tutte le altre istituzioni interessate, il reale ammontare delle perdite per le aziende e gli agricoltori. 

Anche Coldiretti ha avviato azioni di verifica e di assistenza nelle aree rurali dove si moltiplicano le segnalazioni nonostante le difficoltà di comunicazione.

A Sant'Agostino, paese nel ferrarese vicinissimo all'epicentro, è crollato l'impianto fotovoltaico installato sul tetto di un capannone adibito a ricovero dei macchinari e attrezzi agricoli nell'azienda di Mirco Tartari, componente di giunta della Coldiretti di Ferrara. Peraltro Sant' Agostino è posto sul vecchio alveo del fiume Reno su terreno sabbioso e per effetto del sisma sembra essersi addirittura alzata la falda acquifera che sta spingendo l'acqua fuori dai pozzetti. A Medolla, nel modenese, sono scoppiati i vetri delle serre di Garden Vivai Morselli e rovinate le piante. Danni anche a Finale Emilia, sempre in provincia di Modena, dove nell'azienda agricola del presidente di zona della Coldiretti Tazio Gallini si è aperto il tetto dell'abitazione, mentre nel fienile si è completamente spostata la colonna di sostegno. Molta la paura tra gli agricoltori della zona colpita e - continua la Coldiretti - spaventati negli allevamenti sono anche gli animali che hanno ridotto la produzione di latte.