Anche nelle campagne i danni causati dal terremoto in Emilia e in altre regioni del Nord Italia sono enormi.
Secondo una prima stima, ammontano a decine di milioni di euro. Solo 150 milioni sono la conseguenza della distruzione di più di 300 mila forme di Parmigiano Reggiano e di Grana Padano. Centinaia sono gli edifici rurali (case, stalle, magazzini, serre, fienili, rimessaggi) sono crollati o gravemente lesionati, mentre sono numerosi gli animali morti sotto le macerie.
E' quanto rileva la Cia - Confederazione italiana agricoltori che, vista la gravità della situazione, ha sollecitato il governo a sospendere i pagamenti previdenziali e fiscali, a cominciare dall'Imu. La Confederazione, che sta seguendo l'evolversi della situazione e sta svolgendo una stima capillare dei danni arrecati a fabbricati, allevamenti e strutture produttive in tutto il territorio colpito dal terremoto, ha chiesto al governo che venga subito dichiarato lostato di calamità.
WI danni più ingenti - riporta la Cia - si sono avuti nei comuni di Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Camposanto, Cavezzo e anche a Carpi nel modenese, mentre nel territorio di Bologna è Crevalcore il comune più colpito. Anche a Sant'Agostino di Ferrara, dove il sisma ha mietuto vittime, sono stati registrati danni rilevanti".
"Nella zona del Lambrusco - afferma la Cia - sono diversi gli stabilimenti di produzione vinicola danneggiati; mentre sono andati persi molti litri di aceto balsamico che è fuoriuscito dalle botti".
© AgroNotizie - riproduzione riservata