"Con il prezzo della benzina che vola verso i 2 euro, i contraccolpi sui bilanci delle aziende agricole diventano insostenibili". Così Confagricoltura denuncia le enormi difficoltà che il caro carburanti sta provocando nelle campagne.
"Il settore primario ha necessità di un fabbisogno di oltre 2 milioni di tonnellate di gasolio – rileva Confagricoltura - che riguarda soprattutto le attività che necessitano di riscaldamento nei periodi invernali, come le serre". Dal problema sono coinvolti anche gli allevamenti e - fa sapere la confederazione - in alcune situazioni del Nord si rivela necessario un consumo aggiuntivo di gasolio per l'inaridimento dei terreni a causa della siccità, che ha reso più impegnative le lavorazioni meccaniche.
"Gli agricoltori – spiega Confagricoltura - hanno la possibilità di usufruire di una quota di carburante agevolato, ma con i prezzi del gasolio in continua escalation (con un +24,3% come crescita tendenziale) la riduzione di accisa risulta inadeguata".
"Oltre tutto – pone in evidenza l'organizzazione degli imprenditori agricoli - per poter usufruire del carburante agevolato i produttori sono tenuti a svolgere una serie di adempimenti burocratici per acquisire i documenti necessari, che portano via, complessivamente nell'intero settore, 1 milione di giornate lavorative l'anno da dover destinare alle pratiche amministrative".
Da ciò la proposta di Confagricoltura di affiancare all'attuale sistema di agevolazione un meccanismo che dia alle imprese agricole la possibilità di applicare il sistema di agevolazioni anche tramite crediti di imposta in compensazione, collegato al sistema attuale di calcolo del fabbisogno di gasolio agricolo per ettaro e per coltura.
"Il nuovo sistema proposto, opzionale per i beneficiari – fa presente Confagricoltura – non determina un aggravio di spesa a carico dell'Erario ma consente una notevole semplificazione amministrativa".
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Fonte: Confagricoltura