Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri unite davanti alla grave crisi che ha colpito il settore ortofrutticolo: le quattro organizzazioni hanno infatti predisposto un documento comune per indicare la via d'uscita dalla crisi che ha colpito in particolar modo pesche e nettarine.
Secondo le organizzazioni le cause della crisi sono da ricondursi a una componente congiunturale e soprattutto a fattori strutturali in quanto si sono dimostrate inefficaci le misure relative alla programmazione, commercializzazione e promozione che hanno favorito prevalentemente, ancorché indirettamente, il sistema della distribuzione. Il settore è stato duramente colpito dall'emergenza E. coli e da un periodo di condizioni climatiche variabili, che non ha certamente favorito i consumi di frutta di stagione. Con il passare dei giorni la crisi di mercato, oltre che per pesche e nettarine, si sta allargando anche ad altri prodotti come cocomeri e meloni.
Gli strumenti normativi comunitari per la prevenzione e la gestione delle crisi di mercato, fanno notare le quattro organizzazioni, sembrano essere sempre più limitati e incapaci di rispondere agli obiettivi per cui sono stati concepiti, soprattutto davanti a pesanti crisi di mercato.
Pertanto, secondo le organizzazioni, è necessario intervenire con un piano di ristrutturazione del settore che preveda un adeguamento della strategia nazionale dell'attuazione dell'organizzazione di mercato dell'ortofrutta, che tenga conto in particolare della prevalenza delle risorse destinate alle fasi di produzione agricola. Occorrono, inoltre, l'attivazione di un fondo mutualistico per affrontare le crisi, lo sviluppo di polizze multirischio, una riconversione varietale, la ristrutturazione delle attività commerciali delle organizzazioni dei produttori per evitare conflitti e concorrenza, rivedendo la normativa nazionale per la loro costituzione unicamente su base agricola, una migliore trasparenza della filiera commerciale, la razionalizzazione delle modalità di confezionamento, la definizione di un soggetto nazionale che in trasparenza asseveri le previsioni produttive, di mercato e di consumo, misure il contrasto alla concorrenza sleale e il sostegno nei confronti di Bruxelles dell'aumento dell'indennità di ritiro.
Coldiretti, Cia, Confagricoltura, e Copagri ritengono urgentissimo un intervento del ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali nei confronti della Grande distribuzione organizzata (Gdo) finalizzato a sottoscrivere l'accordo interprofessionale pesche e nettarine. L'accordo, ricordano le organizzazioni, è saltato per il rifiuto dei soli rappresentanti della Gdo di impegnarsi a non commercializzare prodotto di importazione con caratteristiche qualitative inferiori a quelle per cui si impegnavano i produttori italiani. Considerato che si è a campagna avanzata, l'accordo dovrebbe avere valenza per le campagne 2011 e 2012. Si richiede inoltre che il Mipaaf intervenga anche a regolamentare l'uso del sottocosto e della scontistica e a ridurre i tempi di pagamento sui prodotti deperibili.
La via d'uscita dalla crisi passa anche dal coinvolgimento delle Regioni: con esse infatti il Mipaaf deve attivare tutti i meccanismi previsti dalla regolamentazione comunitaria per le crisi di mercato.
Il Mipaaf dovrebbe infatti coordinare l'attivazione da parte delle Organizzazione dei produttori ortofrutticoli delle misure previste dall'art. 10 del Reg. 1182/2007. Infatti, per i prodotti ritirati e distribuiti in beneficenza l'aiuto finanziario comunitario in caso di ritiri dal mercato di ortofrutticoli, in volume non superiore al 5% della produzione commercializzata da ciascuna OP, è pari al 100%. Tra le misure da attuare, le quattro organizzazioni indicano anche l'attivazione dei ritiri di prodotto trasformato, con anticipo nazionale, come attività preparatoria del bando per indigenti, previsto dalla regolamentazione comunitaria, per frutta trasformata a valere sul bilancio 2012; l'attivazione a partire dal mese di luglio di misure di ritiro straordinarie in deroga alla Ocm in analogia con lo schema di aiuti adottato con il regolamento comunicatori E.Coli; il subordino di ulteriori interventi nazionali e regionali (esempio de minimis) al pieno espletamento di tutte le azioni previste dei piani operativi.
Le organizzazioni fanno inoltre notare che in questa difficile situazione vanno peraltro agevolati gli interventi sul credito a favore delle aziende agricole. Tra le iniziative in questo settore, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, e Copagri indicano come prioritarie la sospensione di rate e dei pagamenti dovuti dall'impresa agricola nel 2011 e la loro rateizzazione nel medio periodo, gli interventi di credito agevolato e il rinnovo della moratoria Abi sul settore agricolo.
Dalle parole ai fatti: domani 5 agosto a Roma per la prima volta saranno in piazza tutti insieme i produttori di pomodori, peperoni, melanzane, angurie e pesche. Una mobilitazione "per difendere il primato della frutta e verdura made in Italy messo a rischio da una crisi senza precedenti".
L'iniziativa è di Coldiretti, che commenta: "La situazione è talmente grave che gli agricoltori preferiscono regalare i propri prodotti di qualità piuttosto che svenderli a pochi centesimi".
In piazza Santi Apostoli saranno distribuiti oltre 100 quintali di pomodori, peperoni, melanzane, angurie e meloni e verrà realizzata una esposizione dei principali prodotti ortofrutticoli con l'indicazione dei prezzi pagati ai produttori agricoli e quelli che il consumatore deve sborsare per approvvigionarsi di alimenti particolarmente necessari nella stagione calda.
"Gli agricoltori sono costretti a vendere 10 chili di cocomeri - spiega la Confederazione - per poter acquistare una tazzina di caffè al bar per effetto del crollo dei prezzi in campagna che ha messo in crisi le imprese agricole senza peraltro avvantaggiare i consumatori ai quali la frutta viene venduta con ricarichi anche oltre il 500 per cento".
L’iniziativa nella capitale sarà accompagnata da mobilitazioni sul territorio: sempre domani 5 agosto sulla spiaggia di Margherita di Savoia, in provincia di Foggia, si svolge l’iniziativa 'Peaches on the beaches' con la distribuzione gratuita di 5 quintali di pesche e nettarine ai bagnanti.
Sabato 6 agosto dalle ore 9,30 sarà la volta della costiera amalfitana dove sulle spiagge di Amalfi, Maiori e Vietri Sul Mare saranno distribuiti oltre 20 quintali di angurie e pesche. La motonave gialla di Coldiretti 'Citta di Salerno' navigherà sottocosta con il carico di frutta fresca che verrà distribuita ai turisti e alle famiglie.
Se Coldiretti, Cia, Confagricoltura, e Copagri fanno fronte comune, anche le organizzazioni cooperative Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci-Agrital hanno fornito un punto di vista unificato sulla crisi di pesche e nettarine: anche se "qualcosa finalmente si è mosso", sia a livello comunitario (con l'aumento delle indennità di ritiro per le pesche e nettarine) che nazionale (con l'approvazione di una risoluzione della Commissione agricoltura della Camera dei deputati sulla crisi del settore), per le tre organizzazioni "si è ancora lontani da una soluzione".
Ne è convinto il presidente di Fedagri Maurizio Gardini, che il 2 agosto, nel corso del Comitato ortofrutta delle tre organizzazioni allargato alle maggiori Op ortofrutticole del sistema cooperativo, ha collegato la pluralità di cause a monte della crisi alla necessità di ricercare una soluzione "agendo su più fronti".
"In primo luogo – è intervenuto Giampaolo Buonfiglio, presidente di Agci-Agrital – occorre procedere sulla strada della maggiore organizzazione e concentrazione dell'offerta. E' necessario lavorare per aggregare la più ampia quota possibile del 70% di frutta che oggi non è organizzata, puntando su Organizzazioni di produttori vere, autentiche che gestiscono realmente il prodotto". Un "ulteriore salto di qualità" è quello che si richiede, nelle parole di Gardini, alle Op.
Anche Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci-Agrital hanno invocato l'intervento del ministero delle Politiche agricole per "arginare lo strapotere delle Gdo". Ha spiegato il presidente di Legacoop Agroalimentare, Giovanni Luppi: "Poiché le parti non riescono a trovare un accordo sedendo ai tavoli dell'interprofessione, occorre allora che sia la politica a istituire delle regole (come quelle in vigore in Francia), in grado di tutelare la produzione agricola nei confronti della grande distribuzione organizzata".
In merito alla opportunità di avanzare proposte alla politica in maniera il più possibile unitaria, le tre organizzazioni cooperative hanno infine espresso "apprezzamento" per la sottoscrizione da parte dalle organizzazioni professionali Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri di un documento sulla crisi del comparto "che presenta molti aspetti condivisibili ed è sottoscrivibile anche dalle organizzazioni cooperative". I tre presidenti hanno quindi ribadito "una piena disponibilità al confronto con tutto il mondo agricolo per migliorare l'organizzazione dell'offerta, ma ricercando anche una stretta relazione con gli altri Paesi produttori europei per incrementare l'attenzione dell'UE verso il settore".
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Fonte: Agronotizie