Veneto
Il Veneto è la prima Regione 'Ogm-free'

"Con questa legge, il cui iter mi auguro non incontri ostacoli, il Veneto è pronto a costituirsi come Regione libera da Ogm, la cui coltivazione sarà fermamente vietata. Proteggeremo inoltre chi rispetta le regole con un contrassegno regionale 'Ogm-free', da apporre ai prodotti come ulteriore garanzia per chi consuma, per chi coltiva e per chi vende, e chiuderemo l'accesso ai contributi regionali per gli organismi geneticamente modificati".

Il consigliere regionale leghista Nicola Finco annuncia così il progetto di legge (di cui è primo firmatario e che è stato sottoscritto da tutto il Gruppo) presentato ieri 9 marzo, che normerà la disciplina in materia di Ogm su tutto il territorio veneto. Una legge che parte da un consigliere 27enne, "perchè ci sia la 'firma' di un giovane in un progetto che riguarda soprattutto il futuro dell'agroalimentare veneto, eccellenza a livello mondiale con 29 prodotti a Dop e Igp, oltre a 22 a Doc, Docg e Igt, e 367 prodotti tradizionali".

Il progetto di legge definisce il prodotto Ogm, legittimato solo in ambienti isolati ed autorizzati ai fini della ricerca scientifica. Vieta inoltre nell'intero territorio regionale la coltivazione, la produzione di beni agricoli o alimentari con componenti geneticamente modificati, e l'allevamento di capi con mangimi Ogm. Le sanzioni in caso di contravvenzione andranno da 5.000 a 50.000 euro per chi viola il divieto di coltivazione, e da 2.000 a 15.000 per l'uso improprio del contrassegno regionale triennale di 'prodotto non-Ogm'

"Questo progetto normativo arriva dopo l'approvazione della legge regionale sul Km Zero; per questo pensiamo anche a degli speciali corner nei supermercati dove le filiere e i Consorzi possano esporre e vendere i prodotti col logo Ogm-free". Ai prodotti geneticamente modificati sarà vietato l'accesso a marchi di qualità regionali ma soprattutto ai finanziamenti e contributi pubblici. Organismo di controllo sarà il Comitato per la tutela dall'impiego di Ogm, formato da 5 esperti con finalità di verifica anche a campione attraverso analisi di laboratorio in capo a Veneto Agricoltura; quest'ultima promuoverà ricerche, anche attraverso un Piano sementiero regionale, sulle filiere no-Ogm. La dotazione finanziaria prevista per la della Legge è di 110.000 mila euro per ciascun esercizio finanziario dal 2011 al 2013.

"Dal Veneto è partita un'iniziativa legislativa che, siamo certi, troverà concordi oltre ai consumatori anche gli agricoltori e gli allevatori; una iniziativa che raccoglie le istanze di tutti, associazioni ed enti locali, che da tempo hanno deliberato di entrare nella Coalizione ItaliaEuropa–Liberi da Ogm, dando loro un appoggio normativo forte" ha concluso Finco.

Fonte: Consiglio veneto

 

Lombardia
Nasce il distretto del florovivaismo

Dal 7 marzo la filiera florovivaistica ha un suo distretto. L'assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani ha partecipato all'Assemblea costitutiva del distretto florovivaistico 'Alto Lombardo', che ha come capofila il Consorzio dei florovivaisti lombardi e coinvolge le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Milano, Varese e Sondrio.

"Il distretto della filiera florovivaistica - ha detto l'assessore De Capitani - rappresenta una risposta concreta di aggregazione per superare, insieme, le difficoltà di un settore messo in crisi anche dall'aumento dei costi dei carburanti che comportano oneri maggiori per il riscaldamento delle serre aggiungendo spese ulteriori in un momento già delicato".

Il distretto 'Alto Lombardo' conta oggi su 44 imprese partner aderenti di cui 29 vivaisti e altri 15 sono soggetti diversi (come servizi di consulenza, per mostre, una casa editrice, e produttori di serre) correlati al comparto.

"Il distretto che parte oggi ufficialmente - ha spiegato l'assessore in occasione dell'Assemblea costitutiva - ha come punti di forza la presenza di una filiera 'completa' e una tradizione storica di legame con il territorio nonché la disponibilità di un'offerta produttiva articolata e adatta a diverse esigenze di consumo, cui si aggiungono la collaborazione con istituti specializzati di formazione e ricerca e di personale qualificato di elevato livello".

"Altri elementi di forza del distretto - ha aggiunto De Capitani - sono certamente la presenza di un consorzio e di altre associazioni di produttori e la crescita e diversificazione del settore florovivaistico con la capacità delle aziende del territorio di rispondere agli stimoli di innovazione anche in vista delle esigenze ambientali e delle tematiche di Expo 2015".

"Per la Regione Lombardia - ha concluso De Capitani - i distretti sono lo strumento chiave per garantire competitività alle filiere e vincere le sfide del mercato".

Fonte: Regione Lombardia

 

Lombardia
Chiesto lo stato di crisi per il settore suinicolo

Stato di crisi per il suinicolo. E' la richiesta formulata dal presidente Roberto Formigoni e dall'assessore all'Agricoltura Giulio De Capitani in una lettera congiunta inviata al ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan

Formigoni e De Capitani portano all'attenzione del Governo le legittime preoccupazioni del sistema agricolo lombardo per la condizione in cui versano gli imprenditori suinicoli, che non esitano a definire "insostenibile". 

Il settore suinicolo è stato letteralmente messo in ginocchio da prezzi cedenti, stabilmente al di sotto della soglia di redditività aziendale, e da costi crescenti del mercato dei cereali. La liquidità delle imprese è ormai agli sgoccioli e senza possibilità di nuovi accessi al credito. I volumi di carne suina importata dall'estero frenano ogni possibilità di ripresa del mercato regionale e nazionale. Le misure adottate dall'Unione europea, come gli aiuti allo stoccaggio delle eccedenze nei centri di raccolta, non sono sufficienti a salvare questo settore, certamente radicato nella Pianura padana, e in particolare in Lombardia, ma strategico per tutto il sistema agricolo e alimentare nazionale.

Fonte: Regione Lombardia

 

Calabria
L'agricoltura è sempre più 'rosa'

L'agricoltura si colora di rosa in Calabria: "Su 600 richieste di investimenti riferiti ai giovani agricoltori, 253 (pari al 42%) sono state finanziate ad imprese al femminile. Inoltre piu' del 50% dei punti vendita diretta e dei mercati accreditati di Campagna Amica sono gestiti dalle donne e sono le donne che fanno la spesa e quindi orientano i consumi favorendo negli acquisti quelli che danno distintività al territorio". Lo rivela il presidente della Coldiretti regionale, Pietro Molinaro.

Fonte: Coldiretti Calabria

 

Puglia
Lebbra dell'olivo, bilancio drammatico per l'annata olearia 2011

La Coldiretti regionale fa sapere che "il bilancio della campagna olearia 2011 è stato drammatico nelle province di Taranto, Lecce e Brindisi", a causa della lebbra dell'olivo, una fitopatologia "favorita dalle particolari condizioni ambientali, caratterizzate da autunni con temperature miti ed elevata umidità". Pertanto, la Coldiretti chiede "a gran voce alla regione di farsi portavoce al ministero affinchè agli olivicoltori vengano riconosciuti specifici aiuti, in base ai parametri del 'de minimis'".

Fonte: Coldiretti Puglia

 

Toscana
Fotovoltaico sì, ma nel rispetto del territorio e dell'agricoltura

Sì ad uno sviluppo del fotovoltaico nel territorio agricolo che ne rispetti la vocazione produttiva primaria, no al 'pannello selvaggio' nelle aree agricole, che deturpa il paesaggio, snatura il territorio, favorisce la speculazione di pochi 'furbetti'. E' la posizione della Cia Toscana nell'affrontare ancora una volta il tema del rapporto tra agricoltura e sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili. 

La Cia Toscana ribadisce la propria posizione a favore di uno sviluppo del fotovoltaico e delle agri-energie nelle aree rurali ed agricole, entro limiti però che non alterino la vocazione agricola primaria di tali aree, mantenendo un legame di connessione tra produzione agricola e produzione di energia che contribuisca al tempo stesso ad integrare il reddito delle imprese agricole e le condizioni di competitività del settore. 

"Alla Regione Toscana – dice il presidente di Cia Toscana Giordano Pascuccichiediamo la rapida approvazione della nuova disciplina per gli impianti fotovoltaici a terra, evitando un attendismo che possa favorire i fautori del 'pannello selvaggio'". Inoltre ai Comuni ed alle amministrazioni provinciali la Cia regionale chiede una immediata moratoria delle procedure autorizzative degli impianti fotovoltaici a terra in aree agricole, non connesse con l'attività produttiva primaria fino all'approvazione della nuova disciplina legislativa; oltre ad uno sblocco delle autorizzazioni relative ad impianti realizzati in connessione con l'attività agricola. "Senza dimenticare – aggiunge Pascucci – che il Parlamento ed il Governo devono provvedere alla modifica del Decreto Legge Romani per dare certezze di prospettiva alle imprese agricole per la realizzazione degli impianti fotovoltaici".

Fonte: Agenzia Impress