La manovra finanziaria approvata dal Governo è destinata a produrre effetti particolarmente negativi, se non saranno apportati i necessari correttivi, per il comparto agroalimentare emiliano-romagnolo. Questa la valutazione unanime delle organizzazioni professionali agricole (Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri), delle associazioni cooperative (Confcooperative, Legacoop  ed Agci) e dei sindacati dei lavoratori dipendenti espressa nel corso della riunione convocata dall’assessore regionale all’agricoltura, Tiberio Rabboni, per valutare le possibili ricadute delle misure predisposte dall’esecutivo.

La riduzione dei redditi e l’aumento del costo di servizi essenziali in particolare rischia di deprimere ulteriormente i consumi alimentari delle famiglie, mentre il taglio dei trasferimenti alle Regioni mette in pericolo l’azione di governo della Regione Emilia-Romagna a sostegno di una agricoltura di qualità, rispettosa dell’ambiente e della salute dei consumatori.

I partecipanti all’incontro hanno inoltre rilevato l’esigenza di modificare anche alcune norme specifiche, quali la soppressione dell’Ente nazionale sementi elette accorpato, senza logica alcuna, all’Istituto nazionale per la nutrizione umana o il trasferimento della Stazione sperimentale per le conserve alimentari, trasferita dal ministero dell’Industria alla Camera di Commercio di Parma e destinata a perdere il proprio rilievo nazionale ed internazionale. Queste due strutture, eventualmente da riorganizzare e rilanciare, svolgono un ruolo di primo piano per il settore primario e sono finanziate, in larghissima misura, dai produttori; le proposte di accorpamento a soggetti che operano in settori diversi dall’agricoltura o a livello provinciale non trovano nessuna giustificazione logica.

Infine, i componenti della Consulta agricola regionale, hanno sottolineato gli effetti negativi dell’eliminazione dell’obbligo di ritirare i “certificati verdi” in eccesso, non assorbiti dal mercato, che rischia di abbassare notevolmente la remunerazione dell’energia prodotta dagli agricoltori con utilizzo di fonti rinnovabili di origine agricola e di avere gravi conseguenze sullo sviluppo della cosiddetta “Green economy”.

“Siamo di fronte – ha concluso Rabboni – a misure particolarmente gravi, destinate a deprimere pesantemente l’economia, che colpiscono in modo indiscriminato le Regioni, gli Enti locali e le famiglie e l’intera struttura produttiva del nostro Paese. Siamo quindi impegnati, in tutte le sedi istituzionali, a modificare i contenuti della manovra finanziaria; la posizione unanime delle rappresentanze del mondo agricolo emiliano-romagnolo contribuisce a rafforzare concretamente le possibilità di successo della nostra azione”.