Il rispetto del benessere animale negli allevamenti è ormai condizione indispensabile non solo per ottenere buoni risultati produttivi, ma anche per accedere ai premi comunitari.
Lo prevedono le regole introdotte con gli Ecoschemi della Pac, Politica Agricola Comune, per la zootecnia.
Il soddisfacimento dei requisiti, come ricordato da AgroNotizie®, passa dall'adesione al sistema Classyfarm per la categorizzazione aziendale e dall'iscrizione a un organismo di certificazione accreditato al Sqnba, il Sistema Qualità Nazionale Benessere Animale.
Si va dunque oltre il rispetto delle norme che stabiliscono il perimetro all'interno del quale gli animali sono in condizioni di "benessere".
Norme che nel caso dei bovini da carne sono genericamente contemplate in una Direttiva dello scorso secolo (numero 58/98).
La ricerca
Stabilire quali siano i parametri ai quali fare riferimento per stabilire se un animale è allevato in condizioni di benessere o meno non è cosa semplice.
Per questo la Commissione Europea ha affidato ad Efsa, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, il compito di valutare quali siano le basi scientifiche sulle quali articolare le future normative sul benessere del bovino da carne.
Un compito che Efsa ha assolto diffondendo in questi giorni i risultati delle sue ricerche. Per un esame approfondito rimandiamo al testo integrale della ricerca, limitandoci agli aspetti più inattesi e "curiosi".
Razze e benessere
Nel "mirino" dei ricercatori Efsa sono finite alcune razze che della loro ipertrofia muscolare si fanno vanto. Fra queste la Blu Belga e la spagnola Asturiana de los Valles.
Nella stessa categoria è entrata però anche la Piemontese dalla "doppia coscia", famosa per il suo posteriore sviluppato e per la pregevolezza delle sue carni. Nell'elenco figura poi la Marchigiana, seppure non altrettanto ipertrofica.
Il vantaggio dello sviluppo muscolare che si registra in queste razze sarebbe abbinato alla maggiore frequenza di parti distocici, come si definiscono le gravidanze che esitano con problemi alla nascita.
Per di più questi bovini con muscolatura ipertrofica sarebbero anche più suscettibili allo stress.
Dunque razze che non offrirebbero sufficienti garanzie per il benessere di vacche e vitelli e che andrebbero migliorate con selezioni mirate.
Peccato che al contempo si possano perdere le caratteristiche che le hanno rese famose e apprezzate.
Meglio se docile
Anche il "carattere" dei bovini sarebbe da prendere in considerazione, introducendo nei criteri di selezione la predisposizione alla "docilità".
Sempre che questo carattere sia ereditario e facilmente trasmissibile.
Il comportamento degli animali si collega al capitolo degli interventi cruenti, laddove si auspica di abbandonare o ridurre al minimo la decornazione degli animali. Le corna, avvisano i ricercatori di Efsa, sono necessarie nei processi di gerarchizzazione della mandria.
Ma le corna, quando ci sono, possono essere motivo di lesioni nella competizione fra animali.
Per questo gli allevatori spendono tempo e denaro per interromperne la crescita nelle prime fasi di vita dei vitelli. Due facce del benessere che sembrano fra loro in disaccordo.
Addio al "bue"?
Non poteva mancare un capitolo dedicato alla castrazione. Tutti i metodi per praticarla sono possibili cause di stress per gli animali, pur in presenza di un indispensabile trattamento analgesico.
Per questo i ricercatori dell'Efsa caldeggiano la possibilità di evitare questa pratica.
Alternative suggerite vedono la messa in campo dell'immunocastrazione, già sperimentata nei suini, ma non ancora autorizzata nell'Unione Europea.
A rischio la produzione della carne di bue, al quale il comune di Carrù, in Piemonte, dedica una fiera secolare.
Il pascolo, non sempre il meglio
Fra i molti argomenti presi in considerazione dai ricercatori di Efsa c'è anche il pascolo, questa volta enucleandolo dalla visione romantica di un'agricoltura bucolica, per esaminarne gli aspetti più critici.
I bovini al pascolo possono subire fame prolungata, sono più facilmente soggetti a patologie gastrointestinali, disturbi metabolici e "sovrastimolazioni sensoriali", come vengono definite nella ricerca di Efsa. Chissà se fra queste sono contemplate le aggressioni da parte di predatori.
Conoscere per migliorare
Pur ravvisando alcuni aspetti di criticità, i risultati di questo complesso lavoro svolto da Efsa saranno la base sulla quale si articoleranno le future normative europee in tema di benessere animale, in questo caso dei bovini da carne.
Conoscerne il dettaglio è utile per prepararsi per tempo. Ma anche per suggerire i miglioramenti che possono ottimizzarne i risultati finali, nell'interesse degli allevatori oltre che del benessere animale.






























