Secondo i dati dell'Osservatorio Epidemiologico Veterinario presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna aggiornati al 23 settembre 2021, blue tongue da metà agosto ad oggi ha già raggiunto 1.244 allevamenti - dove attualmente sono localizzati i focolai attivi - per un totale 420.059 capi coinvolti dei quali 39.490 sono risultati positivi al test per il virus BTV e di questi ultimi 39.075 presentano sintomi clinici, mentre salgono a 3.911 i capi morti. Nel frattempo, sono stati chiusi 61 focolai, che hanno registrato 555 casi dei quali 198 con sintomi e otto capi morti.
"Coldiretti Sardegna si è tenuta fuori dalla creazione di inutili e pericolosi allarmismi che non avrebbero portato nessun risultato positivo per le aziende agricole, puntando invece a garantire agli allevatori il risarcimento delle reali perdite dovute ad errori della pubblica amministrazione, anche se ad oggi non risulta programmato neppure un euro" è scritto nella nota dell'organizzazione agricola.
"È assolutamente necessario integrare questo punto - rimarca il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -, la blue tongue, della quale purtroppo conosciamo le devastazioni, è ormai presente in gran parte del territorio regionale e interessa oltre mille aziende. È necessario prevedere un ristoro per le perdite e le mancate produzioni che si determineranno nelle aziende coinvolte, così come per le spese per l'acquisto dei repellenti".
Coldiretti Sardegna chiede inoltre "di integrare ed estendere i rimborsi previsti per gli esami della reazione a catena della polimerasi (Pcr), eseguiti sui capi bovini nell'anno 2021, nel limite complessivo di 2 milioni di euro, anche al settore ovino prevedendo un arco temporale pluriennale".
Sulla proposta di legge per la Finanziaria "sia nell'audizione del 17 settembre scorso che nella nota inviata alla Terza Commissione regionale - ricorda il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - abbiamo sottolineato la necessità di snellirla dopo aver valutato la concreta attuazione degli interventi previsti. Auspichiamo di rivedere una finanziaria della concretezza e non il posizionamento di denari che immaginiamo non possano essere utilizzati per i tempi troppo ristretti".