In Puglia sono stati definiti i principi per un accordo della filiera regionale che garantisca un rapporto commerciale equilibrato tra produttori e trasformatori del latte bovino. È quanto emerso dal tavolo di confronto con le organizzazioni di rappresentanza della filiera lattiero casearia di ieri, convocato nella sede dell'Assessorato Agricoltura dall'assessore al ramo, Donato Pentassuglia. Perno dell'accordo sarà un prezzo di riferimento del latte alla stalla, che servirà ad orientare i prezzi di mercato, salvaguardando i redditi degli allevatori.

Al tavolo si era giunti dopo le pressioni delle organizzazioni agricole, in particolare di Coldiretti Puglia, che avevano manifestato l'insostenibilità economica dei prezzi offerti dai caseifici agli allevatori per il latte alla stalla, a causa degli aumenti delle materie prime degli allevatori e anche a fronte di una ripresa dei prezzi alla stalla in Italia: la Borsa di Lodi, mercato di riferimento per il latte spot nel Paese, ad agosto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ha registrato una crescita del 13%, con un picco di 41,24 centesimi al litro.
 

Le dichiarazioni di Pentassuglia

"Ho deciso di programmare questo incontro con le organizzazioni di rappresentanza dei produttori e dei trasformatori del latte bovino - ha commentato l'assessore Pentassuglia a margine della riunione - per ribadire l'impegno della regione a una linea di azione che tuteli la sostenibilità e garantisca la stabilità di tutta quanta la filiera lattiero-casearia pugliese. Ma, soprattutto, per provare a raggiungere insieme un'intesa che possa mediare tra le istanze degli allevatori e dei caseifici e industrie di trasformazione pugliese soprattutto in questo momento di grave crisi delle aziende per effetto dei crescenti costi delle materie prime".

"Da diverso tempo - sottolinea l'assessore - stiamo lavorando d'intesa con la filiera per disciplinare i rapporti tra allevatori e caseifici e definire un prezzo di riferimento del latte che possa salvaguardare la nostra zootecnia. Preso atto che l'Antitrust impedisce di definire un prezzo concordato è stata ribadita la piena volontà di tutti a trovare soluzioni adeguate alle esigenze della filiera. Abbiamo pertanto convenuto di programmare un ulteriore incontro nei prossimi giorni per definire un impegno di ciascuno che possa consentire un sensibile passo in avanti nella gestione dei rapporti commerciali tra le parti, soprattutto in considerazione dei crescenti costi di produzione delle nostre imprese zootecniche".

L'obiettivo è di fornire uno strumento utile per disciplinare in maniera chiara i rapporti commerciali tra gli operatori e "la cui adozione potrà essere condizione necessaria per accedere ad eventuali contributi erogati dall'amministrazione regionale - sottolinea l'assessore Pentassuglia, che sottolinea l'esigenza di "Un documento che fissi un prezzo etico, garanzia della qualità delle materie prime, equo rispetto ai costi di produzione e a una adeguata remunerazione della manodopera".

Nei prossimi giorni il tavolo del latte sarà nuovamente convocato da Pentassuglia che, insieme al direttore del Dipartimento, Gianluca Nardone, condividerà il protocollo con il partenariato per addivenire quanto prima ad una sottoscrizione.

"Inoltre, l'ho già anticipato - ha concluso Pentassuglia - che presenteremo in Giunta provvedimenti che ci consentiranno di iniettare liquidità alle imprese di tutta quanta la filiera del latte, come di altri importanti comparti produttivi, ad oggi in difficoltà, purché vengano rispettati gli impegni per una filiera socialmente ed economicamente sostenibile".