L'integrazione di filiera? All'epoca era un sogno, al di là da venire. Oggi, grazie a una compagine in grado di valorizzare le produzioni di oltre cento soci, allevatori attivi per lo più nel territorio delle Regioni Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Friuli, si è compiuto un grande passo: l'acquisizione del macello ex Italcarni di Carpi che la società Filiera Sì (51% Opas e 49% gruppo Alcar Uno) già conduceva in affitto dal novembre 2014.
Carpi diventa così il più grande polo della macellazione in Italia, faro di una "Pink Valley" che concentra nel raggio di 200 chilometri il 70% della produzione suinicola nazionale, per non parlare del polo dei prosciutti di Parma di Langhirano, lungo l'asse della Via Emilia, altro topos identificativo della salumeria made in Italy insieme alla Mortadella Bologna Igp, alla Coppa Piacentina Igp, al Culatello di Zibello Dop e al Prosciutto di Modena Dop. "Con 1,5 milioni di capi a livello nazionale - afferma Valerio Pozzi, direttore generale di Opas - rappresentiamo oltre il 15% della produzione suinicola nazionale".
L'acquisizione da parte di Filiera Sì è avvenuta dopo l'aggiudicazione all'asta, secondo il bando pubblicato il 15 novembre 2017, del ramo d'azienda di Italcarni Soc. Coop. Agr., che era in liquidazione coatta amministrativa dal 2015, a seguito della cessata attività di macellazione datata fine 2014 con il subentro nella gestione da parte della cooperativa Opas.
L'operazione di acquisizione è la maggiore concretizzata nel settore della macellazione suina in Italia ad opera di una cooperativa agricola, congiuntamente ad una azienda privata e ha una rilevanza strategica per il settore ed il territorio. In questo modo è stata garantita continuità all'attività del maggiore macello di suini in Italia (nel 2017 Opas ha macellato 1.140.000 capi), occupando oltre 600 persone nella struttura di Carpi, sostenendo il comparto allevatoriale e valorizzando la filiera suinicola nazionale.
Opas e Filiera Sì nel 2017 hanno raggiunto il fatturato aggregato di 423 milioni di euro, favorendo la valorizzazione dei suini conferiti dai soci.
Nel 2017 sono stati prodotti nello stabilimento di Carpi più di 110 milioni di chili di carne suina.
Come spiega Alberto Cavagnini, allevatore bresciano e presidente di Opas "con questa acquisizione si conclude con soddisfazione un percorso faticoso, iniziato ormai quattro anni fa, partendo da una situazione di forte criticità che, di fatto, aveva portato alla chiusura dell'attività del macello Italcarni di Carpi con ricadute molto pesanti per il comparto allevatoriale e per l'occupazione".
"Ora - continua Cavagnini - abbiamo la possibilità non solo di dare continuità, ma addirittura di sviluppare ulteriormente l'attività di macellazione con nuovi investimenti per valorizzare la carne suina dei nostri soci allevatori. Un ringraziamento va fatto alle istituzioni, alle parti sociali, alle organizzazioni di rappresentanza che ci hanno sostenuto in questi anni. Un particolare grazie va fatto ai soci, ai lavoratori, alla famiglia Levoni, ai clienti, ai fornitori di servizi e agli istituti bancari che hanno creduto in Opas".
"Con Filiera Sì e con questa acquisizione - conclude il presidente di Opas - consolidiamo l'ambizione di essere un'eccellenza nel settore della carne suina e un polo di riferimento per il sistema agroalimentare italiano di qualità".
Lo stabilimento di Italcarni a Carpi, storico marchio cooperativo, acquisito per 14 milioni di euro da Filiera Sì, conta sul maggior numero di certificazioni veterinarie per l'export, con una superficie totale di circa 92mila metri quadrati, di cui 25mila coperti.
L'unità produttiva di Carpi garantisce linee di sfascio a caldo e a freddo; grandi capacità di congelare e stoccare con linee dedicate per lavorazioni, sottovuoto, cartonato nel rispetto delle più performanti regole di rispetto del benessere animale.
L'operazione, per la parte acquirente, è stata assistita dagli advisor studio Ciotta Ronchi e Chiomenti.