Il dato è emerso a Bagnoli Irpino (Av), presso il lago Laceno, dove si è tenuto tra il 9 e l'11 marzo 2018 la trentesima edizione del Convegno residenziale sulla sanità di prevenzione "La medicina veterinaria: innanzitutto i Lea" organizzato e promosso dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, in sinergia con l'Asl di Avellino, la Regione Campania e l'Università degli Studi di Napoli "Federico II" e con gli ordini dei medici veterinari di Avellino, Napoli, Salerno, Benevento e Caserta.
Giuseppe Iovane, docente di infettivologia al Dipartimento di medicina veterinaria e produzioni animali dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II" ha spiegato il quadro epidemiologico di tubercolosi e brucellosi in Campania.
"Ad oggi, sul territorio regionale, sono 37 i focolai di tubercolosi in allevamenti bufalini e 22 in quelli bovini, mentre per la brucellosi, ad oggi, abbiamo rilevato 31 focolai negli allevamenti bufalini e 23 in quelli bovini. Per eradicare queste patologie bisogna fare le analisi ed intervenire tempestivamente" ha spiegato Iovane.
Con questi numeri, l'incidenza di queste infezioni negli allevamenti, pur rimanendo a livello regionale entro livelli molto bassi, ha fatto si che si concentrasse l'attenzione della sanità veterinaria in due zone precise: "Nell'area del Vallo di Diano in provincia di Salerno per la Tbc in bovini e nel basso Volturno in provincia di Caserta per la Brc tra le bufale - ha sottolineato il docente, che ha proseguito – l'allerta deve essere alta in questi casi poiché i focolai sono concentrati in aree dove vi sono moltissimi allevamenti e dove le norme di biosicurezza, la diagnosi e le misure di profilassi in allevamento delle infezioni devono essere migliorate, pena l'ulteriore propagarsi dell'infezione".
Ester De Carlo, dell'Izsm, ha presentato le attività della task force della Regione Campania per l'eradicazione dei focolai di brucellosi e tubercolosi negli allevamenti dal giugno scorso ad oggi.
"A giugno 2017 - ha affermato De Carlo - gli accessi negli allevamenti da parte dei veterinari pubblici nelle province di Caserta e Salerno erano ben lontani dal garantire il corretto compimento della profilassi di stato".
Ad agosto le Asl e di Caserta e Salerno sono state poste - per effetto di un decreto del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca - sotto il coordinamento dell'Istituto zooprofilattico sperimentale per il Mezzogiorno per quanto attiene l'espletamento delle funzioni di sanità veterinaria con specifico riferimento alla profilassi di Stato per le zoonosi – brucellosi, tubercolosi e leucosi – e ad oggi i risultati dei controlli 2018 sono incoraggianti.
Per quanto riguarda l'accertamento della presenza in mandria di brucellosi bufalina, al 2 marzo 2018 nella Asl di Caserta risultano già controllate 224 aziende su 748 (30%), mentre la Asl di Salerno ha effettuato 81 accessi su 325 aziende soggette al programma (25%).
Per quanto riguarda la brucellosi bovina, sempre al 2 marzo 2018 risultano controllate a Caserta 294 aziende su 1181 (25%), mentre a Salerno in pari dati risultano effettuati il 28% su oltre 210 aziende.
"Ognuno di noi deve fare la propria parte in questa lotta per l'eradicazione di brucellosi e tubercolosi" ha dichiarato Antonio Limone, direttore generale dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno.
Conclusioni affidate al presidente della Regione Campania, assessore all'Agricoltura e commissario alla Sanità, Vincenzo De Luca: "Quando si è cominciato a parlare, qualche mese fa, di brucellosi e tubercolosi ho avuto il timore che, un'altra volta, la Campania venisse sbattuta in prima pagina perché gli allevamenti erano compromessi".
"Abbiamo fatto un intervento di urgenza e di emergenza, abbiamo fatto partire i concorsi per l'assunzione di nuovi veterinari nelle strutture pubbliche e abbiamo avviato convenzionamenti con le strutture private, abbiamo affrontato il problema con estremo rigore", ha concluso il presidente De Luca.