I rappresentanti della organizzazioni agricole europee (Copa Cogeca) si oppongono all'aumento di import di carne bovina dai paesi del Mercosur. Pesonen: "Accordo inaccettabile". A rischio impulso zone rurali europee e occupazione nel settore. Si rischiano 7 miliardi di perdite. Secondo i produttori europei ogni accordo deve aspettare l'esito della Brexit sul mercato interno. Ma alcune aziende italiane - come  Biolchim - sottolineano i possibili vantaggi.
 

Il no del Copa Cogeca all'accordo con il Mercosur

Il Copa Cogeca - organizzazioni che rappresentano le categorie professionali agricole all'interno dell'Unione europea - si oppone all'intenzione della Commissione europea di aumentare significativamente la propria offerta sulle carni bovine a 99mila tonnellate nei negoziati commerciali con il Mercosur - Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay -  descrivendo l'offerta come "inaccettabile".
 

L'accordo col Mercosur non è favorevole ai produttori europei

Uno dei motivi di questa forte opposizione viene spiegata in una lettera scritta dal segretario generale Copa Cogeca, Pekka Pesonen, indirizzata ai responsabili per l'agricoltura e il commercio delle rappresentanze permanenti presso l'Ue: "Siamo fermamente convinti del fatto che ampliare il commercio di prodotti agricoli non trasformati, come attualmente discusso nei negoziati con il Mercosur, metterebbe a repentaglio la strategia dell'Ue di dare nuovo impulso alle zone rurali dell'Europa in termini di crescita e di occupazione".

E continua: "Di fatto, i paesi del Mercosur sono i principali fornitori esterni di carne bovina, zucchero, carne di pollame e succo d'arancia dell'Ue-28. Un ulteriore accesso al mercato aggiungerebbe una forte pressione al ribasso su settori già confrontati a ingenti sfide, arrivando ad una perdita di più di 7 miliardi di euro".
 

No ad accordi prima della Brexit

Inoltre, secondo il Copa Cogeca, lo spettro della Brexit non può permettere di fare accordi prima di sapere esattamente quale sarà il destino del commercio nell'Unione: "Il 52% delle carni bovine irlandesi è attualmente destinato al mercato britannico: non possiamo esercitare ulteriori pressioni sul mercato europeo delle carni bovine in un accordo commerciale con i paesi dell'America latina" viene spiegato dal Copa Cogeca, che ribadisce il rifiuto a qualsiasi accordo.
 

Ci sono ancora molte barriere commerciali

Pesonen sottolinea poi come l'offerta del Mercosur sia ben lungi dal fornire un equilibrio nel capitolo agricolo. Afferma infatti che "restano ancora molte barriere commerciali, tra cui: le misure antidumping sul latte scremato in polvere, l'Ue come entità unica, la regionalizzazione, lo status dell'Esb, i dazi aggiuntivi su vari ortaggi, i dazi all'esportazione per la soia, e tanto altro".
 

Non solo carne bovina

Il problema non si limita all'importazione di carni bovine. Il segretario generale del Copa Cogeca ha infatti dichiarato che "il commercio va minimizzato anche per le importazioni di zucchero, pollame, etanolo, riso e succo d'arancia nell'Ue. Importiamo già volumi enormi da questi paesi, senza ottenere alcuna reciprocità. Esortiamo gli Stati membri ad agire prima della fine dei negoziati".
 

Possibili vantaggi per le aziende europee

Non tutti però guardano a questo possibile accordo con sfavore. Biolchim, azienda italiana leader nella produzione di biostimolanti agricoli, ha già registrato risultati positivi grazie agli accordi di commercio internazionale promossi dall'Ue come con Cina, Perù e Colombia. Le esportazioni di Biolchim sono passate dal 10% nel 2008 al 52% del 2017 del fatturato dell'azienda, un aumento del 50% del personale R&S e, grazie ai biostimolanti Biolchim, la produttività delle coltivazioni dei paesi in via di sviluppo è aumentata fino al 40%.
 

Campagna Ue sul commercio internazionale

La Commissione europea ricorda la campagna di sensibilizzazione "Commercio internazionale: parliamone", un'iniziativa finalizzata a rispondere alle domande più comuni sui principali accordi commerciali internazionali stretti a livello europeo.