L'annuncio della collaborazione lo dà Roberto Nocentini, presidente di Anacli, l'Associazione nazionale degli allevatori di Charolaise e Limousine, nonché numero uno dell'Associazione italiana allevatori.
"Già con la precedente edizione di Fieragricola avevamo creato le condizioni per un rilancio della zootecnia all'interno di una manifestazione internazionale, specializzata e convintamente trasversale in chiave di offerta" commenta il presidente di Veronafiere Maurizio Danese.
"Con la 113esima Fieragricola, in programma a Verona dal 31 gennaio al 3 febbraio prossimi, ampliamo la sezione dei confronti zootecnici, affiancando ai tradizionali appuntamenti dello European open holstein show e della mostra nazionale della razza Bruna, dedicati ai capi da latte, ora anche il concorso europeo della Limousine, consapevoli che l'allevamento è chiamato alla sfida del miglioramento genetico, del benessere animale e della sostenibilità economica e ambientale".
"In pochissimi anni è diventata la seconda razza a livello nazionale - prosegue Nocentini - e si sta espandendo sempre di più, si trova in tutto il paese e ha grandi doti di rusticità e di facilità al parto, che ne consentono l'adattamento in tutti i climi, una bassa richiesta di cura, ma allo stesso tempo una grande docilità e una qualità della carne che, accompagnata alla resa elevata della carcassa, trova il gradimento sia dei consumatori che dei macellai".
I numeri
La crescita della Limousine in Italia è stata costante. Secondo i dati del Libro genealogico della razza, nel 2005 erano 337 gli allevamenti controllati per un totale di 1.286 capi.Nel 2016 si è passati a 1.685 allevamenti e oltre 64.150 capi controllati. La razza è presente in quasi tutta Italia, con una concentrazione storica sull'Appennino tosco emiliano, al confine fra Lombardia e Piemonte e, grazie a uno sviluppo marcato negli anni più recenti, anche in Sardegna e in Sicilia.
Le prime province per allevamenti controllati sono: Palermo, Sassari, Ragusa, Forlì, Potenza, Roma, Grosseto, Nuoro, Enna, Viterbo, Firenze.
"L'obiettivo futuro è quello di sostenere la linea vacca-vitello - conclude Roberto Nocentini - perché sempre di più il consumatore cerca carne made in Italy di qualità e non basta che l'animale sia allevato, ma è richiesto che sia anche nato in Italia. Con queste finalità il sistema Aia e Coldiretti stanno creando un progetto molto importante per il Sud Italia, per favorire i ristalli nazionali".