La redditività dell'allevamento suinicolo è scesa a giugno dello 0,8% rispetto al mese precedente. È un calo solo su base congiunturale, perché a livello tendenziale - ovvero rispetto al giugno dell'anno scorso - la redditività si conferma positiva con un +14,2%. Lo evidenziano le puntuali analisi del Crefis, il centro di ricerche economiche dell'università Cattolica di Piacenza, diretto da Gabriele Canali.


Prezzi in calo

L'andamento della perfomance economica della fase di produzione risente soprattutto della dinamica dei ricavi. A giugno il prezzo medio mensile dei suini da macello (di peso 156-176 kg, quotati alla borsa merci di Modena) è stato pari a 1,633 euro/kg, in calo dell'1,4% rispetto al mese precedente; anche in questo caso, però, la variazione tendenziale è positiva +19,3%.

Dopo molti rialzi, restano invece stabili a giugno le quotazioni dei suini da allevamento di peso 30 kg (114,000 euro/capo sul mercato di Modena).

Dal lato dei costi, a giugno sono saliti i prezzi del mais nazionale (+0,9%) e di quello comunitario (+0,7%); mentre sono scesi i prezzi dell’orzo, sia di provenienza nazionale (-7,9%) che comunitaria (-4,0%). In diminuzione infine anche le quotazioni della soia con valori medi mensili che si assestano a -2% rispetto a maggio.


Recupera la fase di macellazione

Situazione speculare nella fase di macellazione, con la redditività che a giugno viene rilevata in aumento su base congiunturale (+2,8%), grazie anche al calo dei prezzi dei suini da macello, ma risulta decisamente peggiore rispetto all'anno scorso, tanto che l'indice Crefis su base tendenziale scende addirittura del 18%, anche a causa delle forti fluttuazioni soprattutto del prezzo dei lombi.

D'altro canto, a giugno, il mercato dei tagli freschi dà segnali non univoci. Per quanto riguarda le cosce fresche pesanti destinate a produzioni tipiche, i prezzi risultano stabili rispetto a maggio (5,198 euro/kg) ma molto positivi (+16%) rispetto a giugno 2016.

Mentre i prezzi delle cosce fresche pesanti per prosciutti generici scendono a giugno dello 0,4%, ma risultano a +9,6% su base tendenziale.

A salire nettamente, soprattutto da un punto di vista congiunturale, sono le quotazioni dei lombi taglio Modena che salgono del 4,6% (con il prezzo che sul mercato di Modena raggiunge 3,112 euro/kg).


Peggiorano i prosciutti

Nel segmento della stagionatura, la redditività dei prosciutti pesanti Dop è peggiorata a giugno dell'1,5% rispetto a maggio, ma rimane positiva rispetto al 2016 (+1,7%).

Al contrario, la redditività dei prosciutti pesanti non tipici è aumentata dell'1,5% su base congiunturale e risulta invece fortemente negativa su base tendenziale: -2,3%.
Scende così, anche a giugno, il differenziale di redditività tra prosciutto di Parma Dop e prosciutto generico ma il gap rimane peraltro del 33% a favore del prodotto tutelato.

Per quanto riguarda il mercato dello stagionato, a giugno e rispetto a maggio, resta stabile a 10,350 euro/Kg il prezzo del prosciutto di Parma pesante, ma con una variazione tendenziale nettamente in campo positivo (+14,4%). Sale infine a 13,700 euro/kg il prezzo del prosciutto di San Daniele, che rispetto allo stesso periodo del 2016 fa segnare un +14,1%.