Il Consorzio tutela mozzarella di bufala campana Dop ha presentato ieri 31 marzo a Napoli il comitato scientifico dell’ente, nel quale entra a far parte Paolo De Castro, affiancato da Gaetano Manfredi, rettore dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, e Germano Mucchetti, ordinario di Scienze e tecnologie alimentari al Dipartimento di Scienze degli alimenti dell’Università di Parma.
E con l’occasione si annuncia che la quota di export della mozzarella di bufala campana ha raggiunto nel 2015 il 31,4% della produzione, contro il 25% annunciato a Roma lo scorso 11 febbraio, esportazioni cresciute del 36,7% in un solo anno. Giovani, export e ricerca: sono tutti con il segno positivo i dati 2015 del Consorzio di tutela mozzarella di bufala campana Dop.

Export
L’export nel 2015 registra un incremento del 36,7% sul 2014 con una quota che oggi è il 31,4% della produzione Dop e che vale 103,62 milioni di euro. Fanno da traino Paesi come Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti d'America mentre è da registrare l’aumento delle esportazioni verso le nazioni dell’Est Europa (Polonia, Bulgaria, Romania) e in Grecia, il +28% nei Paesi Bassi nell’ultimo triennio e l’interesse dei nuovi mercati: Cina, Libano, Singapore, Kuwait, Cile e Perù.

Fatturato
Il fatturato alla produzione del comparto mozzarella di bufala campana Dop nel 2015 - secondo i dati diffusi dal Consorzio di tutela a Roma lo scorso 11 febbraio - era cresciuto del 6,45% sul 2014, raggiungendo 330 milioni di euro. Questo significa che nel 2015 la Mozzarella di bufala campana è cresciuta grazie all'export.

Giovani
A muovere la filiera bufalina sono quindicimila addetti, nei caseifici associati oltre tremila dipendenti, la maggior parte di giovane età: il 34% degli occupati ha meno di 32 anni, l’86% è under 50. Un presente solido per andare incontro ad un futuro che oggi appare sempre più legato alla  ricerca, all’incremento dei livelli qualitativi per competere sui mercati globali ed allo sviluppo dei mercati più recettivi.

L'incontro
I dati sono stati presentati il 31 marzo 2016 dal Consorzio di tutela al Reale Yacht Club Canottieri Savoia di Napoli. Hanno aperto i lavori  Roberto Scoles, vicepresidente del circolo, Franco Alfieri, consigliere delegato all’Agricoltura della Regione Campania e Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di tutela.

Pier Maria Saccani – direttore del Consorzio tutela – ha poi introdotto il neo costituito comitato scientifico: l’obiettivo è operare in sinergia con il mondo accademico, condizione indispensabile per la crescita dell’intero comparto. Nel comitato scientifico siedono tre esponenti autorevoli: Gaetano Manfredi, rettore dell’Università degli Studi Federico II di Napoli e presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane; Paolo De Castro, già due volte ministro dell’Agricoltura, parlamentare europeo, dal 2009 al 2014 presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale; Germano Mucchetti, docente ordinario di Scienze e tecnologie alimentari al Dipartimento di Scienze degli alimenti dell’Università di Parma.

Domenico Raimondo, presidente del Consorzio, ha sottolineato “l’importanza di una forte sinergia con il mondo accademico nazionale per il corretto sviluppo del settore”. Il direttore Saccani, introducendo il neo costituito Comitato, ha dichiarato che “il forte interesse da parte dei giovani verso il settore impone al Consorzio un investimento in ricerca e sviluppo”. I vertici del Consorzio hanno poi ricordato la crescita del comparto che “ha superato le 41 mila tonnellate, dato che risulta ancor più rilevante se si considera che negli ultimi 15 anni la produzione è cresciuta del 130%”.

Per Paolo De Castro “le potenzialità del settore sono enormi, ora bisogna coniugare qualità con organizzazione. Cresceremo se saremo capaci di far rispettare le regole”.

Infine, Francesco Alfieri ha evidenziato come quello del Consorzio sia un modello da seguire. “La crescita è stata notevole nonostante le bordate mediatiche, si sta facendo tantissimo sotto molti punti di vista. Come Regione saremo attenti ad accompagnare il settore con azioni concrete: ammodernamento delle aziende ma anche attenzione alla salute degli animali”.