“Lo stesso film che abbiamo già visto in mille altre occasioni – prosegue il direttore Berni –, in questo caso esposizione di forme e pezzi di formaggio prodotti in Lettonia, del tutto simili per aspetto morfologico, colore e pezzatura ai nostri prodotti, addirittura riportando in etichetta sulle confezioni in lingua italiana ‘la ricetta tradizionale’ e i nomi ‘Grana’ e ‘Asiago’. Immediatamente il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali italiano, attraverso l’Ispettorato che opera contro le repressioni e le frodi (Icqrf), ha emanato un'ordinanza internazionale di blocco dell’usurpazione contro la società lettone, rea della contraffazione”.
“L’Icqrf – prosegue Berni - ha quindi immediatamente coinvolto le corrispondenti autorità francesi e la Commissione europea dell’Agricoltura impugnando l’art. 13 del Reg. Ue n. 1151/2012 che protegge e tutela le Dop e le Igp su tutto il territorio dell'Ue, e impone ad ogni Stato membro di intervenire a tutela dei prodotti certificati di tutti i Paesi dell’Europa comunitaria. E le autorità francesi sono prontamente intervenute a ritirare il prodotto".
“Ancora una volta, addirittura in una delle più importanti esposizioni mondiali del cibo – conclude Berni - si stava perpetrando una frode internazionale a danno di due eccellenze italiane note in tutto il mondo a cominciare dalla Dop più consumata al mondo che è appunto il Grana Padano. L’efficienza e la rapidità del nostro ministero ha consentito di bloccare con celerità l’inganno”.
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