Dopo un 2013 stabile nel suo complesso (5,7 miliardi di fatturato e una produzione che nel 2013 ha raggiunto le 1.258.800 tonnellate, -0,2% rispetto al 2012), l’anno in corso si prospetta all’insegna di un più marcato equilibrio tra domanda e offerta e un costo dell’alimentazione animale stabile che favorisce la redditività del settore. Lo scenario in cui si è svolta l’assemblea annuale di Unaitalia, l’Associazione che rappresenta la quasi totalità delle aziende del comparto avicolo, conferma anche nel 2014 la strategicità del settore per il made in Italy alimentare.

L’industria avicola italiana è ottimista sul futuro – dichiara Aldo Muraro, presidente di Unaitalia -. Una fiducia che deriva dall’andamento positivo del mercato di approvvigionamento delle materie prime, rispetto alla forte pressione sui costi dell’anno precedente. Nonostante la crisi i consumi tengono, ma speriamo in un ulteriore aumento grazie allo sforzo che il settore sta compiendo nel campo della sicurezza e dell’innovazione di prodotto”.
                 
Nonostante l’alto grado di apprezzamento, sulle carni avicole resistono ancora molti pregiudizi e falsi miti. Ad esempio solo 3 italiani su 10 sanno che il 99% del pollo che consumiamo in Italia è allevato nel Belpaese e che basterebbe leggere l’etichetta per verificarlo. Mentre oltre l’80% degli italiani ignora che i polli da carne sono tutti allevati a terra e non in gabbia da oltre 50 anni.
Per rispondere a dubbi e informare correttamente sulle carni avicole – continua il presidente Unaitalia - abbiamo deciso di promuovere una campagna per favorire una conoscenza più consapevole da parte del consumatore, raccontando il settore a 360°: dalle caratteristiche nutrizionali ai sistemi di sicurezza, dai controlli ai metodi di produzione, dalla filiera fino alla versatilità in cucin delle carni di pollo”.

Semplificazione della burocrazia e agevolazioni per l'export, le chiavi del successo per il futuro
È necessario che da parte delle Istituzioni vi sia consapevolezza di un percorso condiviso nella direzione di semplificazione della burocrazia, di razionalizzazione dei controlli, e di un recupero di efficienza necessari al consolidamento del comparto anche verso i competitor di altri Paesi – continua Aldo Muraro – ed è l’export la vera sfida del futuro. Bisogna fare squadra con le Istituzioni e i territori per superare tutti gli ostacoli che ci impediscono di penetrare in mercati importanti come la Russia e la Cina”.
In questo contesto Unaitalia guarda ad Expo 2015 come a una straordinaria occasione da non mancare per comunicare i valori di sicurezza alimentare e sostenibilità delle proprie filiere.

L’Associazione sta lavorando inoltre per mutuare la positiva esperienza della filiera avicola integrata anche in altri comparti della zootecnica. In particolare il comparto suino può superare le difficoltà di mercato solo grazie a una strategia condivisa di filiera che consenta di affrontare il mercato con una visione equilibrata e che bilanci tutti gli interessi in gioco, garantendo remunerazione e corretta ripartizione dei rischi e delle opportunità tra tutte le sue componenti.