Fava giudica negativamente la posizione dell’Unione europea che esclude la suinicoltura dai benefici della Pac. “È una visione antistorica e ai più oscura – afferma l’assessore lombardo – perché se gli Stati membri hanno la possibilità di individuare le produzioni in declino da sostenere attraverso gli aiuti accoppiati, non si capisce perché la suinicoltura, che negli ultimi anni ha registrato un crollo degli allevamenti e un progressivo spostamento verso la soccida, non possa essere compresa fra i beneficiari, mentre può esserlo ad esempio l’olio d’oliva, che negli ultimi cinque anni non ha subito alcun calo significativo né in termini di produzioni, né di prezzo”.
Di qui la proposta al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. “Deleghi le singole Regioni a intervenire a sostegno della suinicoltura – dice Fava – in modo che si esca da una situazione di divieti e di stallo che impediscono di sostenere la suinicoltura, nonostante si trovi in una fase prolungata di sofferenza”.
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