Così interviene Primo Cortelazzi, presidente del Consorzio regionale produttori carni bovine della Lombardia e del Consorzio Carne Bovina Documentata. La delusione di Cortelazzi nasce da due importanti riflessioni.
La prima è relativa ai continui attacchi che ha subito il sistema di etichettatura facoltativa della carne bovina a livello comunitario.
"Le pressioni sono state mirate ad abolire le informazioni utili al consumatore finale per conoscere tutto sulla propria bistecca, allo scopo di massificare il prodotto e renderlo anonimo - dice Cortelazzi - vanificando così gli anni di lavoro operati dagli allevatori associati ai consorzi di etichettatura volontaria, volti alla trasparenza documentata e documentabile dei processi produttivi e messi in atto per la tutela dei consumatori".
"Episodi come quelli accaduti pongono in evidenza quanto sia attuale e necessaria l'esistenza dei nostri enti e smentiscono con i fatti tutti coloro che ritengono che il sistema dell'etichettatura facoltativa non abbia alcuna utilità, anzi rappresenti un costo per la comunità - commenta Cortelazzi - Confidiamo, dunque, che il ministro Martina, nel semestre di presidenza italiana a Bruxelles, intervenga pesantemente e con tutta la sua autorità affinché le vigenti norme riguardanti la tracciabilità e l'etichettatura della carne bovina non vengano stravolte o addirittura, abolite”.
La seconda preoccupazione deriva dalle decisioni da prendere a proposito della nuova Pac nel settore carne bovina.
"Il volere legare un premio base solo all'età alla macellazione e al tempo di permanenza in stalla degli animali, inserendo una bassa percentuale aggiuntiva per i capi controllati dei consorzi titolari dei disciplinari di etichettatura, non è una soluzione che ci soddisfi - commenta Cortelazzi - A nostro modo di vedere, il nuovo impianto degli aiuti deve premiare prima di tutto gli allevatori che si sono impegnati a lavorare in trasparenza, dandosi regole più stringenti rispetto alle norme vigenti".
"Personalmente e, a nome dei miei associati, continuerò ad insistere, presso tutte le sedi istituzionali preposte, affinché non prevalga la linea della distribuzione a pioggia che, come è stato ampiamente dimostrato dai fatti del passato, non porterà alcun beneficio al settore se non quello di prolungare l'agonia delle aziende dei bovinicoltori da carne" conclude Cortelazzi.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Consorzio regionale produttori carni bovine della Lombardia