La redditività dell’allevamento suinicolo italiano è calata anche a marzo, sebbene di poco. L’indice Crefis (Centro ricerche economiche filiera suinicola) segna infatti un -0,3% rispetto a febbraio. Resta comunque positivo l'andamento andamento tendenziale, ovvero il confronto con marzo 2013, che si attesta a +13,8%. Le ragioni di quest'ultimo calo della redditività sono da ritrovarsi soprattutto nel leggero rialzo delle quotazioni delle principali materie prime impiegate nell’alimentazione dei suini, che in marzo si sono mostrate in aumento rispetto a febbraio, anche se in diminuzione nei confronti di marzo 2013. A spiegare l’abbassamento congiunturale della redditività dell’allevamento, c’è da aggiungere il leggero ribasso dei prezzi del suino pesante.
A marzo, alla Cun suini (Commissione unica nazionale), le quotazioni dei capi pesanti da macello destinati al circuito Dop sono scese a 1,437 euro/kg, in diminuzione del -0,3% rispetto al mese precedente; positiva, invece, la variazione tendenziale che però si ferma a +0,7%.
In discesa anche i suini da macello leggeri, i cui prezzi sulla piazza di Milano sono calati del 2,7%, mentre sono ancora in aumento i corsi dei suinetti da allevamento che sul mercato di Mantova hanno raggiunto a marzo i 2,960 euro/Kg, per un rotondo +3,0% rispetto a febbraio, e +0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Macelli con il segno più
L’aumento delle quotazioni delle cosce per prosciutto tipico e dei lombi, insieme al contenuto deprezzamento del suino pesante, ha favorito a marzo una ripresa della redditività della fase di macellazione, cresciuta dell’1,5% rispetto a febbraio e del 4,2% rispetto a marzo 2013.
Alla Cun tagli, le quotazioni di marzo delle cosce per prosciutti Dop sono aumentate del 1,2% (3,657 euro/Kg), nella versione leggera e del 2,5% (3,880 euro/Kg) nella versione pesante. Quotazioni tuttavia basse in confronto al marzo 2013, e lo testimonia il dato tendenziale che si ferma a -6,1% e -2,8%, rispettivamente per le tipologie leggera e pesante.
Sempre a marzo, in salita anche i prezzi delle cosce destinate a prosciutti non tutelati: rispetto a febbraio, sempre alla Cun tagli, il tipo pesante ha fatto registrare +1,7%, mentre il tipo leggero +1,9%. Decisamente positivi i dati tendenziali che, nelle due tipologie leggera e pesante, registrano +7,2% e +2,0%. Per quanto riguarda i prezzi della carne fresca, il lombo taglio Modena è sceso a marzo dello 0,6% rispetto a febbraio, ma rimane positivo (+0,3%) rispetto all’anno scorso.

Riequilibrio lontano
Infine uno sguardo alla fase di stagionatura dei prosciutti, dove continua la timida ripresa della redditività delle produzioni tipiche (+0,7% sia per i prosciutti Dop leggeri che per quelli pesanti) e il forte ridimensionamento della redditività dei prosciutti non tutelati, scesa del 10,3% nel caso della tipologia leggera e del 7,7% nel caso di quella pesante. Un doppio passaggio che tuttavia non elimina la singolarità per la quale la redditività della stagionatura di cosce generiche è più alta – a marzo si parla di +7% per le cosce leggere – della produzione di prosciutti Dop. Per questi ultimi, è infine da segnalare il dato fortemente negativo a livello tendenziale: -10,4% nella variante leggera e -9,4% nella variante pesante.