Da oltre 15 anni, a causa di tale registrazione, il Prosciutto di Parma vive una situazione commerciale alquanto singolare: non è infatti possibile trovarlo con il proprio nome, “Prosciutto di Parma” appunto, perché venduto come “Prosciutto originale”; mentre esiste un prosciutto crudo generico canadese chiamato e venduto regolarmente come “Parma”. Negli anni il Consorzio del Prosciutto di Parma ha promosso diverse azioni legali chiedendo la cancellazione del marchio, ma tutti i procedimenti hanno avuto esito negativo facendo sfumare questo diritto che potrebbe invece essere riconosciuto, seppure con modalità più limitate, se tale accordo venisse approvato definitivamente anche dal Consiglio e il Parlamento europei e dal Parlamento canadese ai quali dovrà essere sottoposto.
"E’ un risultato preliminare che non rispecchia completamente quello che auspicavamo, ovvero la cancellazione del marchio concorrente – ha dichiarato Paolo Tanara, presidente del Consorzio – ma è pur sempre un passo importante che potrebbe aprire la strada alla possibilità di riappropriarci del nostro nome e di utilizzare finalmente la denominazione “Prosciutto di Parma” nel pieno rispetto delle norme vigenti sul territorio che ci ospita".
Tanara ha ringraziato Dacian Ciolos, commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, e Karel De Gucht, commissario europeo per il commercio, nonché il Governo italiano per l’impegno e gli sforzi profusi nel corso della trattativa.
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