L'allevatrice piacentina Giovanna Parmigiani è stata nominata dalla Commissione europea tra i membri del gruppo di esperti a livello internazionale che avranno il compito, nei prossimi mesi, di condurre studi, approfondimenti e valutazioni sull’utilizzo degli antibiotici negli allevamenti suini.

Il grande lavoro di Giovanna Parmigiani ha segnato veramente un cambio di passo nel presidio di un settore per noi prioritario come quello dei suini” ha commentato Guglielmo Garagnani, presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna. Parmigiani è anche vicepresidente di Confagricoltura Piacenza e presidente nazionale della Sezione di Prodotto Carni Suine di Confagricoltura.

I venti esperti avranno il compito di sviluppare ed esplorare strategie integrate per ridurre l'uso di antibiotici per proteggere la salute ed il benessere degli animali; stilare un elenco di buone pratiche; valutare trattamenti alternativi come, ad esempio, sistemi di allevamento adeguati e l’uso di erbe ed innovazioni per quanto riguarda l’alimentazione.
Dovranno analizzare sia gli aspetti veterinari che le implicazioni economiche di costo/beneficio delle differenti buone pratiche indagate e non ultimo, saranno valutati anche l'impatto della genetica e della catena di trasformazione alimentare.

Il 18 febbraio scorso l’intera filiera suinicola aveva consegnato agli uffici competenti del ministero della Salute una lettera congiunta in cui evidenziava la piena disponibilità a mettersi a disposizione per mettere a punto strategie per contrastare l'antibiotico-resistenza. L’invito a far partecipi le organizzazioni di categoria è stato accolto anche con questa nomina.
Ciò che preoccupa gli allevatori – spiega Giovanna Parmigiani - è che si ripercorra l’iter, vissuto più volte nell’attuazione delle diverse direttive europee, vedendole poi declinate in modo estremamente restrittivo, tanto da dover poi mettere in campo correttive per renderle attuabili".
"Sicuramente – prosegue Parmigiani - lo sviluppo di antibiotico-resistenze non è un problema da sottovalutare e gli allevatori ne sono consapevoli. Per questo, il dialogo con le istituzioni è essenziale al fine di attuare le sinergie di filiera necessarie. Gli orientamenti degli ultimi anni della politica comunitaria, in relazione alla problematica, stanno mettendo in campo diverse azioni di comunicazione e restrizione dell'utilizzo degli antibiotici sia in campo umano che in campo veterinario. Ecco quindi che l’intera filiera si riunisce per discutere un'azione comune per supportare la futura strategia di contrasto a tale fenomeno”.