La produzione di carne è cresciuta in 50 anni del 300%. E ora dovrà fare un altro balzo in avanti per soddisfare le nuove richieste del consumo che arrivano dai Paesi con economie in crescita, guidati da India e Cina. Ma saranno soprattutto le carni di pollo e di suino quelle più richieste dai mercati mondiali. E una prima conseguenza sarà la tensione sui prezzi di mercato, destinati a salire. Ma saliranno al contempo i costi di produzione e dunque i margini degli allevatori sembrano destinati a rimanere esigui. Questo lo scenario tratteggiato per il mercato mondiale delle carni sino al 2021 dal rapporto Oecd/Fao, che l'associazione dei suinicoltori italiani (Anas) ha efficacemente riassunto nelle righe che seguono, a partire dall'evoluzione dei costi.

 

Costi di produzione elevati - I costi di produzione si mantengono elevati per tutte le carni, soprattutto a causa dei prezzi di cereali, energia, trasporto e stoccaggio.

Prezzi al consumo elevati - Il rapporto evidenzia che il forte aumento dei prezzi dei cereali registrato negli ultimi cinque anni si sta ora spostando lungo la catena di mercato e, fatta eccezione per il pollame, si ripercuote sui prezzi delle carni. I prezzi si manterranno elevati per tutto il prossimo decennio (+11% per le carni bovine, +17% per le carni suine e +4% per le carni ovine rispetto alla media dei prezzi registrati negli ultimi tre anni 2009-11).

Produzione in crescita moderata - L'aumento dei costi di produzione rallenterà la crescita della produzione. La produzione di carne bovina e ovina è prevista in aumento dell’1,8% in media all’anno, mentre la produzione di carne suina aumenterà in media dell’1,4% all’anno. Per le carni di pollame è invece prevista una crescita più rapida stimata in media nella misura del 2,2% annuo. La produzione di carne è cresciuta circa il 300% negli ultimi 50 anni ed il settore è considerato tra quelli a più rapida crescita, soprattutto a causa di redditi crescenti e dell'occidentalizzazione delle diete in molte economie emergenti. Negli ultimi 50 anni, la consistenza mondiale del bestiame è invece cresciuta del 57% per i bovini, del 137% i suini, del 400% il pollame e del 49% gli ovini.

Concentrazione della produzione - Le economie di scala determineranno una concentrazione della produzione in unità aziendali più grandi, non solo nei paesi sviluppati, ma anche nei paesi in via di sviluppo.

Consumo di carne - Nei prossimi anni continuerà a crescere ed il pollame rappresenterà la quota più rilevante dei consumi mondiali di carne (fa eccezione l'Europa dell'Est dove il consumo di carne rossa ha ancora un notevole potenziale di crescita). Nei Paesi in via di sviluppo il paniere delle carni scelte dai consumatori è eterogeneo e si compone per il 62% di pollame, per il 19% di carne suina, per il 13% di carni bovine, e per il 6% di carni ovine.

Commercio mondiale - La crescita del commercio mondiale di carni suine sarà modesta fino al 2021, ma bisogna aspettarsi alcuni cambiamenti nella dinamica degli scambi commerciali: il mercato nordamericano sarà in maggiore espansione rispetto al resto del mondo; le esportazioni dal Brasile, che fino ad oggi sono state in rapida espansione, rallenteranno a causa di un aumento dei consumi domestici e per le persistenti problematiche sanitarie. La situazione in Cina, dove è prodotta e consumata la metà della carne suina del mondo, non dovrebbe cambiare nel corso del periodo e sembra che le politiche del governo cinese continueranno a sostenere la produzione di carne di maiale. La crescita delle esportazioni da parte dell'Unione europea sarà esigua anche a causa dei mutamenti registrati nel settore produttivo che ha dovuto adeguarsi alle disposizioni sulla stabulazione delle scrofe in vigore dal 1° gennaio 2013.

Previsioni di produzione e consumo delle carni

 

Produzione (000 tonn.)

Consumo (000 tonn.)

media 2009/2011

previsioni 2021

media 2009/2011

previsioni 2021

Paesi sviluppati

41.417

45.189

39.477

42.253

Paesi in via di sviluppo

62.214

81.053

68.613

83.151

Mondo

108.631

126.242

108.090

125.404

 

Scenario in evoluzione

Previsioni, queste sintetizzate nel documento redatto da Anas, che potrebbero tuttavia subire forti oscillazioni come conseguenza dei possibili cambiamenti sullo scenario mondiale, dettati sia da scelte di carattere politico economico, sia da possibili eventi climatici, capaci di modificare la disponibilità di materie prime per l'alimentazione del bestiame. Resta tuttavia sullo sfondo, come evento più probabile, l'aumentata domanda di proteine di origine animale nei Paesi la cui popolazione può accedere a migliori condizioni economiche. E' già avvenuto in passato e l'agricoltura di tutto il mondo ha risposto in modo straordinario incrementando l'efficienza produttiva dei campi e degli animali oltre ogni aspettativa. Replicare un analogo risultato domani potrebbe essere assai più difficile.