A Bruxelles si continua a discutere di trasporto animale. Nell'ultimo incontro della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, a fine febbraio, questo argomento è stato al centro della relazione presentata da Janusz Wojciechowski che ha messo l'accento sull'aumento del numero di animali trasportati e in particolare di bovini (+ 8%). Per la maggior parte dei casi si tratta di animali destinati al macello, motivo per il quale il relatore ha invitato ad incentivare il trasporto della carne piuttosto che degli animali vivi. Soluzione che imporrebbe però la creazione di macelli locali e dunque un aumento delle strutture di macellazione. Una tesi quest'ultima sostenuta dall'austriaca Karin Kadenbach, che presumibilmente non tiene in debito conto le ripercussioni economiche di una polverizzazione degli impianti di macellazione. Un problema, questo della eccessiva frammentazione e della ridotta dimensione, che non riguarda la maggior parte degli stati membri, ma che continua ad essere un problema in Italia, dove la presenza di troppi macelli ha per lungo tempo creato inefficienze e diseconomie non ancora del tutto risolte.

 

Controlli e armonizzazione

Se sono troppi gli animali trasportati, sono pochi al contrario i controlli e per di più attuati in modo disomogeneo, cosa che crea distorsioni anche a livello di concorrenza all'interno della Ue, tanto che si chiede più rigore vigilando su tutti gli aspetti del benessere animale. Magari con la creazione di un'istituzione incaricata di vigilare sull'applicazione delle norme, un supplemento di burocrazia che forse sarebbe meglio evitare. Più concreta la proposta arrivata per voce della svedese Marit Paulsen che ha messo in dubbio l'opportunità di prescrivere in 8 ore e per tutti gli animali la durata massima del trasporto. Per alcune specie questo limite può essere persino eccessivo, mentre per altre potrebbero non esserci ripercussioni sul loro benessere nemmeno di fronte a durate ben superiori. Di qui l'opportunità di stabilire durate di trasporto differenziate in funzione della specie animale. Proposta non priva di logica, ma anche in questo caso motivo di un maggior carico di burocrazia e, perché no, di maggiori difficoltà per i controlli.

 

No a nuove norme

Dell'argomento si tornerà a parlare nelle prossime riunioni del Parlamento europeo, già in calendario per il 19 e 20 marzo. L'ipotesi di lavoro, al momento, non prevede tuttavia un aggiornamento delle norme in materia, ma un probabile accentuarsi dei controlli per applicare al meglio quanto già previsto dalle regole esistenti.