“L’approvazione nella manovra finanziaria dell’ennesima norma che sottrae i produttori inadempienti al pagamento delle multe per le quote latte, è uno schiaffo ai produttori che hanno rispettato le normative e una beffa ad ogni regola della concorrenza”.

E' quanto dichiara Fedagri-Confcooperative a commento della norma salva-Cobas del latte confermata con il maxiemendamento alla manovra dei conti pubblici, sottolineando che è stato chiaro da sempre, che questi produttori non intendono pagare le multe per gli splafonamenti nonostante la dimostrata infondatezza delle loro argomentazioni.

“C’è da chiedersi – sottolinea Fedagri – come mai l’Antitrust non intervenga, nonostante le ripetute sollecitazioni, di fronte ad una persistente e macroscopica distorsione della concorrenza tra i produttori di latte”.

Secondo Fedagri la situazione è arrivata ad un punto di non ritorno. Adesso più che mai gli organi preposti debbono intervenire domandandosi se è legittimo che si continui a proteggere una piccolissima minoranza di produttori inadempienti per alcuni dei quali, con una recentissima sentenza, sono state confermate severe condanne in relazione ai gravi reati accertati. La federazione chiama inoltre in causa i parlamentari affinché svolgano sull’argomento in occasione dell’imminente esame alla Camera dei deputati, una valutazione serena ed obiettiva, dal  momento che i cittadini, chiamati con la manovra a sostenere nuovi sacrifici per tenere in regola i conti dello Stato, dovranno accollarsi anche le multe dei produttori che non vogliono rispettare le regole. La stessa Ue, infine, non dovrebbe tollerare ulteriormente la situazione di disapplicazione delle sue regole.

“Se in un settore difficile come’è quello lattiero si deve competere ad armi pari - evidenzia Fedagri – allora chiediamo che ai produttori che finora e con enormi sacrifici hanno rispettato la legge vengano restituite le multe già pagate, le rate delle multe che stanno pagando in applicazione della legge 119 del 2003, gli investimenti che hanno sostenuto per comperare le quote, oltre ai danni per mancata produzione”.