In relazione ad una presunta distorsione nella formazione dei prezzi all'ingrosso nel settore cunicolo italiano, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, ritiene che un'iniziativa normativa volta ad istituire una Commissione unica di mercato la cui organizzazione e regole di funzionamento siano definite in sede centralizzata, possa favorire la formazione di prezzi di mercato superando logiche squisitamente locali potenzialmente restrittive della concorrenza. 

Le motivazioni dell'Antitrust sono contenute in un parere che l'Autorità ha posto all'attenzione del Governo, del presidente del Senato e del presidente della Camera. 

Anlac: 'Ci rivolgeremo all'Unione europea'

Il parere espresso dall'Antitrust a proposito della formazione dei prezzi all'ingrosso nel settore cunicolo, secondo l'Anlac, Associazione nazionale liberi allevatori di conigli aderente all'Agci-Agrital, rappresenta un "affondo alle borse merci italiane, ree di non offrire sufficiente trasparenza". 

L'Associazione ricorda che l'Antitrust ha segnalato come occorra "un riesame in senso pro-concorrenziale dell'attuale processo di formazione dei prezzi alla produzione, al fine di adeguare il sistema alla normativa posta a tutela della concorrenza, che rende necessario un intervento ad hoc del governo". 

"Speravamo in un intervento più coraggioso da parte dell'Autorità garante - dichiara il presidente dell'Anlac, Saverio De Bonis - che consentisse di porre fine alle infrazioni tuttora in atto. L'Antitrust, pur riconoscendo la presenza di meccanismi discrezionali in seno alle borse merci - rileva De Bonis - ha scelto di avvalersi dei suoi poteri di segnalazione al Governo, piuttosto che di quelli istruttori attraverso l'apertura di un indagine. La nostra associazione non si fermerà e chiederà al Parlamento europeo di esercitare i poteri sostitutivi della Commissione, che - conclude il presidente dell'Anlac - ha un'essenziale funzione uniformatrice dell'applicazione del diritto europeo che penetra anche i procedimenti nazionali".