Riportare al minimo le sanzioni previste dall’applicazione della Direttiva Nitrati è un gesto di responsabilità politica nei confronti degli allevatori che in tutti questi anni hanno dato prova di riuscire a stare nei limiti imposti”, è quanto afferma Coldiretti Veneto nell’apprendere la decisione assunta dalla VII° Commissione consiliare di ripristinare le tariffe secondo l’originale proposta della Giunta.

"Il Veneto, sia agricolo che politico – commenta Coldiretti - sta facendo la sua parte e governa una serie di problemi legati al provvedimento comunitario che dal 1994 continua a mettere in discussione l’attività zootecnica regionale con le sue peculiarità d’allevamento".

“Il rischio, approdato in Consiglio poco tempo fa  - ricorda Coldiretti – era il raddoppio degli importi base con massimali dieci volte tanto”.

L’esito della seduta odierna ci conforta, spiega Coldiretti in quanto l’associazione aveva giudicato l’aumento  immotivato ed addirittura incoerente con l’azione intrapresa dalla Giunta del Veneto di pervenire alla revisione delle zone vulnerabili tramite l’avvio di studi comparati tra le varie fonti inquinanti al fine di  ripartire in maniera obiettiva tra tutti i settori economici e civili il carico di produzione di azoto.

"Un settore virtuoso – conclude Coldiretti -  che nonostante i vincoli ha saputo reagire anche se ancora molte sono le criticità da affrontare, come ad esempio verificare quanto maggiormente incida la presenza di depuratori civili o di reflui da insediamenti industriali sull’inquinamento delle falde".