Si è da poco concluso il convegno nazionale sul futuro della Pac 2013 e la produzione zootecnica organizzato a Padova da Fedagri-Confcooperative in collaborazione con Azove.
Oltre 250 persone hanno assistito ai lavori che hanno coinvolto tecnici del settore e rappresentanti di Fedagri, Azove, della Consulta Bovina di Fedagri, dell’Università di Padova, del Mipaaf-Politiche comunitarie e internazionali di mercato, l’assessore regionale all’Agricoltura Franco Manzato e il presidente della Commissione Agricoltura al Parlamento europeo Paolo De Castro. Presenti in sala anche i parlamentari europei Giancarlo Scottà e Sergio Berlato.
Preoccupazione e voglia di incidere in modo forte e positivo sulle future politiche agricole, hanno animato il corso dei lavori perché, a fronte di un cauto ottimismo basato su alcuni segnali positivi dei mercati, è forte il senso di oppressione della burocrazia che si teme possa aumentare con la nuova Pac e che vengano meno gli aiuti fin’ora garantiti al comparto.
L’analisi si è soffermata in particolare su tre aspetti: il mercato, la politica agricola comunitaria e lo stato di salute della zootecnia da carne in Italia.
Gli interventi
Franco Manzato, assessore all'Agricoltura della Regione Veneto ha dichiarato: “In questo momento è fondamentale fare sinergie con altri operatori del settore per far fronte alle esigenze del comparto laddove l’ente pubblico non può più sostenere da solo il settore. Nella Conferenza Veneta per l’Agricoltura, chiusasi a Febbraio, abbiamo fatto una riflessione che stiamo portando avanti con forza: nonostante la crisi il primario si dimostra un settore solido, ciò significa che è fondamentale investire molto di più sull’agricoltura in Italia. Gli Stati Generali dell’Agricoltura veneta hanno messo insieme oltre 1.500 operatori del settore per costruire insieme visione strategica comune per il Veneto. Oggi anche il ministro Romano sta lanciando gli Stati Generali del settore a livello nazionale, è una scelta importante perché la politica deve presentarsi ai tavoli internazionali con una visione chiara dell’orizzonte da raggiungere”.
Giuseppe Borin, presidente della Consulta bovina di Fedagri-Confcooperative: “Alla Pac chiediamo il mantenimento del budget e la giusta attenzione alla distribuzione tra Paesi: attualmente l’Italia paga più di quanto riceve dall’Europa. E’ fondamentale inoltre che vengano mantenuti gli aiuti a titolo speciale, con parametri da individuare quali la consistenza dei capi o la perdita del reddito. Il passaggio dovrà essere graduale individuabile nei 3 o 5 anni ipotizzati. Come rappresentante di Azove, realtà cooperativa e unica Organizzazione di produttori in Veneto, posso sostenere che per noi è fondamentale il riconoscimento delle Op come strumenti di gestione dei mercati, capaci di programmare l’offerta, migliorare la commercializzazione ed intervenire, in caso di necessità, con appositi fondi mutualistici".
Il prof. Vasco Boatto, docente di Economia Agraria all’Università di Padova: “Questo è un momento cruciale per il futuro del comparto, che si ritrova a dover affrontare una riforma legittima di cui non si avvertiva l’esigenza, all’interno di uno scenario economico caratterizzato da luci ed ombre. Tra i segnali positivi c’è da registrare una ripresa della domanda e dei prezzi cui si contrappone un preoccupante aumento del costo delle materie prime. Veneto, Lombardia, Piemonte sono le tre regioni che continuano a trainare il comparto in Italia e la Francia continua ad essere il primo mercato di riferimento nell’acquisto di animali vivi da ristallo".
Felice Assenza, dirigente Politiche comunitarie e internazionali di mercato del Mipaaf: “In Europa ci stiamo muovendo alla ricerca di alleanze con altri Paesi, ma nell’ambito della zootecnia da carne ci sono delle difficoltà perché i nostri interessi divergono da quelli di Paesi a forte vocazione zootecnica come Germania, Francia e Inghilterra. Il contesto globale è a tinte fosche, in particolare ci preoccupa la volatilità dei prezzi. Per questo, per la prima volta anche all’interno del G20, l’agricoltura sta svolgendo un ruolo fondamentale e ci si sta concentrando sulle manovre da attuare per il contenimento della volatilità dei prezzi”.
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