Pronti a sottoscrivere accordi con gli operatori che hanno a cuore la crescita della suinicoltura e dei prodotti tipici. Questo, in sintesi, il messaggio che il presidente degli allevatori di suini (Anas), Giandomenico Gusmaroli, aveva lanciato in occasione dell'affollato incontro che si è svolto a Reggio Emilia lo scorso giugno. Il tema, come riferito da Agronotizie, era quello di delineare le strategie per il futuro della suinicoltura, messo in forse da una crisi che si protrae da troppo tempo. E ora l'impegno assunto nei mesi scorsi si è tradotto in un protocollo di intesa sottoscritto dai presidenti del Consorzio del prosciutto di Parma (Paolo Tanara), del Consorzio prosciutto San Daniele (Alberto Morgante) e Associazione nazionale allevatori suini (Giandomenico Gusmaroli). L'obiettivo è quello di superare il condizionamento imposto dalla distribuzione organizzata che spinge verso produzioni indifferenziate e a basso valore aggiunto. Una fascia bassa di prezzo che sovente si coniuga con una scadente qualità.
Nuova intesa
Fra allevatori di suini e i consorzi di tutela dei prosciutti di Parma e San Daniele è così nato un patto destinato a rafforzare e rinvigorire il vero prodotto made in Italy che si distingue per l'originalità della selezione genetica e per le pratiche di allevamento e per la specificità del processo di trasformazione. La scelta dei partner di questo accordo costituisce già di per sé un buon inizio. I due consorzi di tutela sono da sempre impegnati nel miglioramento e nella promozione dei prodotti a marchio Dop, mentre Anas può vantare una lunga e proficua esperienza nella selezione genetica (sua è la responsabilità dei Libri Genealogici del suino), fondamentale per caratterizzare un suino capace di produrre in modo efficiente carne adatta alla stagionatura. In più va ricordato che alla produzione di prosciutti Parma e San Daniele è indirizzato il 70% della produzione suinicola italiana e sotto il profilo commerciale il consumo di questi due prosciutti supera in valore i 2 miliardi di euro.
Gli impegni
Come sottolineano i protagonisti dell'intesa, il protocollo sottoscritto prevede numerosi impegni reciproci che vedono ai primi posti la difesa e promozione delle produzioni di qualità e una più equa ripartizione del valore aggiunto fra i diversi protagonisti della filiera, che vede oggi uno squilibrio a vantaggio della distribuzione. Ora non resta che attendere i primi risultati.