"Chiediamo un intervento immediato dell'assessore all'agricoltura della Lombardia Giulio De Capitani, con la convocazione di un tavolo tecnico per la fissazione del prezzo del latte, considerato che tutte le organizzazioni e i produttori associati alla Copagri e all'Apl-Associazione produttori latte Pianura Padana, sono concordi nella richiesta di un prezzo del latte sufficientemente remunerativo, considerata l'importanza nazionale che la regione Lombardia riveste all'interno del comparto lattiero caseario con quasi 7 mila aziende agricole con una produzione di oltre 4.300.000 tonnellate di latte ossia il 40% della produzione nazionale". 

Lo ribadiscono i produttori di latte della Copagri Lombardia, che hanno manifestato ieri con i propri trattori davanti alla sede del Caseificio Ambrosi a Castenedolo. 
Copagri e Apl-Associazione produttori latte Pianura Padana continueranno a dimostrare totale senso di responsabilità e chiedono altrettanto lungo tutta la filiera per cercare davvero soluzioni condivise ai problemi di ogni suo singolo segmento. 
 
Sicilia, troppa differenza col prezzo del nord
"Gli allevatori siciliani chiedono un riconoscimento maggiore del prezzo latte che attualmente è di 33,50 centesimi al kg senza via". 
Lo rende noto l'Aras-Associazione regionale allevatori, che aggiunge "Dal Lazio in su invece ha raggiunto i 38,50 centesimi senza iva, una differenza eccessiva, ingiusta, che non va giù, agli allevatori. Questo - sottolinea il commissario dell'Aras, Alessandro Chiarelli - è l'ennesimo esempio penalizzante che differenzia la Sicilia dal nord. Per quanto tempo - si chiede Chiarelli - noi siciliani saremo costretti a subire questa ingiustizia? Chiediamo che agli allevatori venga riconosciuto almeno un prezzo uguale a quello pagato al nord dalle industrie di trasformazione". Il caso siciliano è stato portato all'attenzione dei prefetti e del presidente della regione.