Milano, 24 giugno 2010 - Forse siamo alle battute finali. Dopo i botta e risposta a distanza con il ministro Galan, si spera di intravedere la possibilità di riaprire dei giochi che sembravano irrimediabilmente chiusi.
Roberto Cavaliere, presidente lombardo di Copagri (Confederazione produttori agricoli), commenta, davanti al "Pirellone" prima e al telefono poi, le motivazioni che hanno portato Copagri a convergere coi propri trattori sul centro di Milano.

La giornata precedente ha visto forti tensioni con le forze dell'ordine, le quali hanno bloccato svariati drappelli di trattori lungo la strada. Altrimenti sarebbero state centinaia le macchine agricole ad assediare i palazzi della Regione Lombardia. La mattina, invece, è trascorsa tutto sommato tranquilla, anche se sotto l'attento controllo di diverse squadre di polizia e carabinieri.
Oltre all'annosa questione delle multe legate allo sforamento delle famigerate 'quote latte', Cavaliere mette sul tavolo anche la paura causata da alcune posizioni possibiliste che il neo ministro Galan avrebbe ventilato circa l'aumento delle importazioni di latte in polvere e di altri derivati.

Proprio nel bel mezzo dello scandalo 'mozzarelle blu', forse questa ipotesi proprio non ci stava. Sicuramente, non ci stava per Copagri . In mattinata c'era quindi una forte attesa di sapere cosa avrebbe deliberato la Regione Lombardia.

All'unica domanda fatta al volo davanti al palazzo della regione, Cavaliere è riuscito a rispondere di corsa: "Si, noi crediamo che ciò che decide la Regione Lombardia debba essere ascoltato anche dal Ministro. La Lombardia produce oltre il 40% del latte italiano: ciò che dice la Lombardia deve pur avere credito anche a livello nazionale!".
A sera, telefonicamente, Cavaliere completa infine il discorso: "Soddisfatti a metà - esordisce - , visto che ci portiamo a casa almeno delle promesse politiche autorevoli".
Inoltre, e su questo ripone molte speranze il presidente di Copagri, il Prefetto di Milano si è impegnato a stimolare un incontro con il ministro dell'agricoltura Galan. Sul tavolo regionale vi erano anche risvolti legati alla Pac, risvolti di cui vedremo forse gli eventuali sviluppi in un prossimo futuro.

Sulle quote latte, e sulle relative multe, il presidente lombardo di Copagri è invece granitico: "E' stato accertato dai Nac di Roma che Agea non si è attenuta alle metodologie volute dalla Comunità Europea per la valutazione dei singoli casi - chiarisce - e quindi noi chiediamo che la valutazione sia ripetuta secondo le regole eurocomunitarie".
Per rafforzare il concetto, cita l'esempio del semaforo: "Se passo col rosso è giusto che prenda una multa, ma se sono passato col giallo, o se il semaforo magari era pure spento, allora c'è da discutere!".

L'esasperazione è indiscutibilmente alta. Passare otto giorni, 24h/24h, in centro a Milano, anziché nelle proprie aziende è segno che gli allevatori sono davvero col nervo scoperto. "I fardelli sulla testa delle aziende non sono da poco - conclude Cavaliere -, ci sono aziende che rischiano di chiudere, pur non avendo fatto nulla di male".

Ripensando al braccio di ferro tra forze politiche, però, si deve rilevare come solo la Lega Nord sia apertamente (e monoliticamente) a favore di una riapertura del discorso multe. La fermezza sulla doverosità dei pagamenti, per come sono stati fissati da tempo, caratterizza invece la quasi totalità degli altri schieramenti, mostrando in questo caso una trasversalità d'intenti che sarebbe auspicabile anche per molte delle decisioni che il mondo politico dovrebbe prendere sulla gestione del nostro Paese. Decisioni circa le quali, invece, si deve assistere mestamente a continui sgambetti e colpi di mano che di decisionista sanno davvero ben poco.