La Ue non abbassa la guardia sul fronte del controllo delle malattie degli animali e si concentra in particolare sui programmi di lotta alle zoonosi, le malattie trasmissibili dagli animali all’uomo. La Commissione europea ha infatti approvato in questi giorni oltre 200 programmi di lotta alle patologie degli animali, stanziando per la loro attuazione 275 milioni di euro. Per il prossimo anno la spesa prevista è di 174 milioni di euro, destinati al finanziamento di 76 programmi di controllo ed eradicazione di 10 diverse malattie degli animali. Fra queste una delle più temibili è la febbre catarrale, conosciuta anche con il nome di blue tongue, diffusa purtroppo in molti Paesi dell’Unione e anche in Italia, dove ha arrecato in passato notevoli danni agli allevamenti. Gli interventi più importanti saranno rivolti al Regno Unito (dove occorre porre un freno anche alla diffusione della tubercolosi bovina) che riceverà 10 milioni di euro e all’Irlanda alla quale saranno destinati 12 milioni. Altri 12 milioni sono destinati ai Paesi situati alle frontiere orientali della Ue e il loro impiego sarà finalizzato alla lotta alle zoonosi e fra queste in particolare la brucellosi, la rabbia e la tubercolosi.

 

Influenza e salmonelle

A proposito di zoonosi, molta attenzione sarà rivolta alle salmonellosi, specie in campo avicolo, per le quali è stato previsto un contributo finanziario di 26 milioni di euro. Restando nel campo avicolo, la Commissione Ue ha previsto che gli Stati membri continuino a svolgere un’attenta sorveglianza nei confronti dell’influenza aviare. Per queste attività sono stati previsti 4 milioni di euro destinati a sostenere i costi per le analisi di laboratorio e per i campionamenti nei volatili selvatici, che possono rappresentare un serbatoio dell’infezione. Queste attività di controllo hanno svolto anche in passato un efficace azione di prevenzione alla diffusione dell’influenza negli allevamenti intensivi, dove l’ingresso del virus è causa di ingenti perdite economiche.

 

Bse sotto controllo

Sebbene il problema delle encefalopatie spongiformi trasmissibili (Tse) possa essere considerato sotto controllo grazie ai programmi di eradicazione messi in atto in questi anni, la Commissione mantiene alta la guardia anche su questo fronte. A sostegno delle attività di controllo svolte dai Paesi Ue, sono stati messi a disposizione 67 milioni di euro destinati al controllo della Bse (meglio noto come morbo di vacca pazza) e contro la scrapie, una forma di Tse che colpisce gli ovini e che è particolarmente sentito dalle autorità sanitarie di Cipro, al quale sono stati assegnati 8 milioni di euro per intervenire contro questa patologia.

 

Resistenza agli antibiotici

In tema di salute degli animali meritano un cenno i risultati conseguiti da Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) nella valutazione della resistenza agli antibiotici da parte di alcuni patogeni degli animali. Protagonista della ricerca è stato lo Staphilococcus aureus dei suini, un batterio che ha acquisito la capacità di resistere a molti antibiotici e in particolare alla meticillina e che per questa sua capacità è noto con la sigla MRSA. L’indagine ha coinvolto 24 Paesi in 17 dei quali sono stati isolati ceppi di MRSA negli allevamenti di suini da riproduzione. La diffusione di questi ceppi antibiotico-resistenti desta molte preoccupazioni sia per gli allevamenti, sia per le persone che per motivi professionali possono venire in contatto con questi batteri. Nessun problema invece per il consumo dei prodotti derivati da animali nei quali è presente il patogeno. I risultati ottenuti da Efsa suggeriscono un approfondimento delle ricerche per individuare le cause della diversa diffusione del MRSA nei Paesi oggetto dell’indagine al fine di scoprirne le cause e individuare così le soluzioni più efficaci per controllare la diffusione di batteri capaci di acquisire capacità di resistenza agli antibiotici, cosa che può rendere assai difficoltosi gli interventi terapeutici sia negli animali sia nell’uomo.

 

Addio alla peste bovina

L'impegno internazionale nella lotta alle malattie degli animali ha intanto prodotto un importante risultato portando alla scomparsa della peste bovina. L'annuncio viene dalla Fao e dall' Oie (Organizzazione mondiale per la salute animale) dalle quali si apprende che nel volgere di un anno e mezzo questa malattia dei bovini potrà definirsi del tutto scomparsa. Causata da un virus, la peste bovina è responsabile di elevata mortalità degli animali colpiti, con danni ingenti anche in conseguenza della sua elevata trasmissibilità che ne aveva consentito la diffusione in tutto il mondo sin dall'antichità. Grazie ai piani di controllo e profilassi che anche la Fao ha promosso, il problema della peste bovina potrà essere presto solo un brutto ricordo.