L’impegno anticrisi per la frutticoltura emiliana, nei progetti di Apofruit Italia, si affida anche alle possibilità di sviluppo della produzione della pera.
Il tema è stato al centro di un incontro con i produttori svoltosi giovedì 7 maggio all’Hotel Estense di Finale Emilia. Il presidente di Apofruit Mirco Zanotti e il direttore generale Ilenio Bastoni, hanno illustrato le strategie della cooperativa per il territorio emiliano: ossia l’innovazione rappresentata dalla pera Abate a buccia rossa Falstaff, le opportunità per pere e mele offerte dallo sviluppo del biologico, le prospettive dell’innovazione varietale del kiwi in Emilia, l’apertura di nuovi mercati per la frutticoltura dei soci di Apofruit. “La concentrazione dell’offerta è un elemento fondamentale - ha evidenziato, alla platea dei produttori intervenuti all’incontro, il direttore di Apofruit Ilenio Bastoni - ma la massa critica da sola non riesce a creare valore per i produttori. Ciò che serve è la distintività della propria offerta, ossia l’identificazione da parte del consumatore, che a quel prodotto sa di poter attribuire le migliori caratteristiche organolettiche”.
Ma come differenziare un prodotto di qualità dalle commodities? “Le linee guida di Apofruit per dare distintività alle nostre produzioni - ha evidenziato Bastoni – sono il biologico, l’innovazione varietale, la politica di marca e lo sviluppo di nuovi mercati. Per quanto riguarda il biologico ricordo che la nostra impresa è leader, con il marchio Almaverde Bio, in questo settore”. “La pera - ha sottolineato Bastoni - è uno dei prodotti principali della gamma Almaverde Bio commercializzata da Canova, la nostra società per l’ortofrutta biologica. In questo settore, peraltro in continua espansione, la novità è costituita dall’inserimento sul mercato della pera biologica sfusa identificata attraverso il bollino Almaverde Bio. Ciò ha consentito di commercializzare frutti dalla pezzatura sostenuta e di non caricare il prodotto dei costi di confezionamento. Elementi che hanno fatto crescere la commercializzazione della pera sui mercati europei”. “Altro elemento di distintività – ha rimarcato il direttore generale di Apofruit - è l’innovazione varietale, ne è un esempio la pera Falstaff a buccia rossa, un frutto con pezzatura mediamente sostenuta, particolarmente idonea alla conservazione nel lungo periodo. Giova a questo obiettivo anche la politica di marca realizzata attraverso la nostra linea di alta qualità a marchio Solarelli, prodotti alla giusta maturazione provenienti da territori vocati”.

Per quanto riguarda invece i nuovi mercati interessante è il consolidamento delle attività nei mercati del Medio Oriente e in quelli della costa Sud del Mediterraneo (tra cui la Libia), dove il consumo della pera è in crescita costante, e l’apertura dei mercati asiatici a nuovi prodotti. “Un’opportunità per stabilizzare il reddito delle aziende agricole – ha sottolineato infine il presidente Mirco Zanotti – è la diversificazione delle produzioni: ne è un esempio concreto il kiwi con le sue diverse varietà”. Evidenziato durante l’incontro l’impegno di Apofruit che per affrontare questa sfida mette a disposizione tutta l’assistenza tecnica, mentre i fondi dell’Ocm contribuiscono ad abbattere fino al 50 per cento i costi degli investimenti.