I nuovi cambiamenti climatici, con aumento delle temperature, della siccità e con il calo della sostanza organica del terreno, stanno limitando fortemente anche la fertilità agronomica dei terreni stessi. ll rischio della desertificazione, come potenziale degradazione della vitalità dei suoli, impone di adottare tecniche agronomiche in grado di prevenire futuri e graduali fenomeni di impoverimento dei terreni agricoli con conseguenti cali di produzione.


Sul piano fisico delle proprietà colloidali del terreno, la siccità prolungata ne ha modificato la capacità di trattenimento dell'acqua. Lo si può osservare da quanto si è verificato durante l'ultima alluvione in Emilia Romagna, dove l'enorme improvviso rilascio dell'acqua piovana, dopo aver letteralmente inondato i terreni, ha provocato frane e ampi allagamenti che lasceranno conseguenze nella fertilità dei suoli difficilmente gestibili.

 

La protezione del suolo appare, pertanto, il compito più importante da gestire contro la desertificazione, intervenendo per aumentare la microflora e la sostanza organica.


Mediante il reimpiego dei residui colturali e l'aumento del carbonio umico nel terreno, limitandone la dispersione nell'atmosfera, è possibile controllare le eccessive mineralizzazioni dei principi nutritivi con conseguente impoverimento di sostanza organica.


Contemporaneamente, sul versante economico e agronomico l'aumento dei prezzi dei concimi obbliga sempre di più ad una razionalizzazione dell'impiego delle unità nutritive evitando sprechi e privilegiando quelle che influiscono positivamente sulla produttività.


È dunque importante aumentare il rendimento delle unità nutritive riducendo la percolazione in falda dell'azoto e migliorando la mobilità in soluzione circolante di fosforo e potassio, più soggetti a fenomeni di retrogradazione per il fosforo e di fissazione nei foglietti argillosi per il potassio.

 

Inoltre, nel caso di apporti di fosfato con prodotti tradizionali, Ca, Mg, Na, Fe e Mn reagiscono col fosfato sottraendone la mobilità in soluzione circolante e di fatto ne riducono la disponibilità per la pianta. Fenomeno che non si verifica per il Brandt Reaction.


Brandt Reaction è un concime speciale messo a punto nei laboratori Brandt per l'uso in fertirrigazione, caratterizzato da schermatura delle cariche negative del fosfato che aumenta di 9 volte il volume di terreno raggiunto dalle unità nutritive, prolunga anche nel tempo la disponibilità nutritiva per la soluzione circolante del terreno permettendo alle piante di assorbire totalmente fosforo, potassio e zolfo presenti nei Reaction.

 

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(Fonte: Brandt)


Reaction agisce sulla disponibilità degli elementi nutritivi nel suolo che possono essere immediatamente assorbiti se presenti nella soluzione circolante, o immagazzinati nei colloidi argillosi e organici del terreno come riserva utilizzabile nel tempo dalle piante. Come avere cibo in frigorifero prontamente disponibile quando abbiamo fame.

 

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(Fonte: Brandt)

 
In questo modo si aumenta la disponibilità degli elementi nutritivi in soluzione circolante e si impedisce che restino bloccati nella frazione indisponibile, come chiusi in cassaforte.
 
Grazie alla sua tecnologia brevettata, Brandt Reaction garantisce un utilizzo più efficiente dei nutrienti, perché permette alla pianta di
utilizzare più fosforo in quanto gli additivi rendono il fosforo più mobile nella pianta e disponibile per più tempo nel terreno.
Questo significa che si possono applicare dosi molto più basse di fosforo (rapporto 1:4) e una diffusione 9 volte più estesa nel terreno, per ottenere ottimi risultati nella riduzione dei dosaggi e aumenti di produzione.

 

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(Fonte: Brandt)


Brandt Reaction P DS può essere utilizzato in sostituzione di fonti di fosforo tradizionali come Map, acido fosforico, Dap, Mkp.

 

Tutto ciò si traduce in una maggiore efficienza di utilizzo del fosforo, fornendo un comprovato aumento della crescita vegetativa e radicale.

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(Fonte: Brandt)

 

Brandt Reaction P DS aiuta la crescita durante i periodi critici e aiuta a prevenire situazioni di stress provocate dai cambiamenti climatici.

 

Quello che l'Azienda ha voluto presentare è il particolare meccanismo d'azione garantito dal processo brevettato che sta alla base della linea Brandt Reaction che aiuta a mantenere vitali e resilienti i terreni contro i rischi di blocchi nutritivi ed è costituita dalle seguenti formulazioni per intervenire in fertirrigazione con basse dosi e interventi ripetuti.

 

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Da sinistra: Brandt Reaction P DS 12-58, Brandt Reaction K DS, Brandt Reaction S DS

(Fonte: Brandt)


Per quanto riguarda l'impiego, Brandt Reaction P DS 12.58 può essere applicato a tutti i tipi di colture con impiego solo in fertirrigazione, in particolare su quelle che richiedono fosforo durante il loro ciclo es. vite, fruttiferi ortaggi, colture estensive, oliveti, piante ornamentali erbacee e legnose e molte altre. In particolare, nei terreni in cui il fosforo è difficilmente assorbibile.

 

A cura di Mauro Bonfiglioli, senior consultant in Brandt