Si raccomanda l’iscrizione a questo link.
Si parlerà delle principali esigenze nella coltivazione della vite da vino, delle sue necessità nutrizionali e dei principali stress a cui è soggetta, di tipo climatico e da carenze di elementi nutritivi. Sarà approfondito il ruolo dei biostimolanti, sui quali Ilsa vanta una esperienza di oltre 15 anni, per migliorare la qualità delle produzioni, individuando gli aspetti di mercato che accomunano le differenti varietà.
Con una produzione annuale di circa 50 milioni di ettolitri, l’Italia è tornata al primo posto nel mondo per la produzione di vino, nonostante una superficie dedicata che continua a decrescere. Il punto di forza è la “vocazione” del clima e dei terreni alla coltivazione della vite da vino, con una qualità finale che non ha rivali. Nonostante il continuo miglioramento delle tecniche di vinificazione, è però proprio dal campo che bisogna partire per ottenere un buon vino, fornendo alla vite tutti gli strumenti necessari per ottenere grandi uve.
Negli ultimi anni, i vini prodotti nel Sud Italia si stanno proponendo con sempre maggior forza sul mercato italiano e mondiale. Oltre all’importante copertura del territorio (circa il 40% della superficie viticola italiana), il miglioramento continuo sta finalmente dando il giusto riconoscimento a vini di qualità indiscussa. Vini ottenuti da vitigni autoctoni, che rappresentano il Sud Italia nello scenario mondiale: Montepulciano, Primitivo, Aglianico, Nero di Troia, Negroamaro, Moscato, Malvasia, Cerasuolo, Grecanico e Greco di Tufo, solo per citarne alcuni.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Ilsa S.p.a.