E' una carta del territorio che contiene una miriade di dati e informazioni sui suoli trentini per poter gestire al meglio l'irrigazione, ottimizzandone l'utilizzo ed evitando sprechi di acqua. La "carta dei suoli e dei paesaggi delle aree agricole del Trentino" è un progetto messo a punto dall'Istituto Agrario di San Michele all'Adige attraverso centinaia di carotaggi e analisi di laboratorio dei terreni in aree preventivamente studiate con foto aeree.

Lo studio è stato presentato, in occasione della Giornata mondiale dell'acqua, nell'ambito del seminario sull'irrigazione e l'uso sostenibile dell'acqua, organizzato dal Centro Trasferimento Tecnologico, a cui hanno partecipato anche gli esperti dell'Università degli Studi di Trento e dell'Assessorato all'agricoltura, davanti ad una massiccia platea composta da oltre 150 persone tra rappresentanti dei consorzi irrigui trentini, produttori, tecnici e funzionari.

La carta è realizzata in scala uno a 35 mila e contiene informazioni dettagliate sulla situazione idrica dei terreni. Al momento risulta ultimata per la valle di Non e bassa val di Sole, con 800 carotaggi manuali, 150 sezioni di suolo, più di 600 campioni controllati per un totale di 5000 analisi realizzate. A breve inizieranno le analisi dei suoli lungo l'asta dell'Adige.

"Solo conoscendo permeabilità, capacità di ritenzione idrica e profondità dei terreni si può arrivare alla personalizzazione dell'intervento irriguo" spiega Gianbattista Toller, responsabile dell'Unità sistema informatico geografico. La carta consente di incrociare e sovrapporre diversi dati, da quelli climatici ai campioni di terreni e di acqua, dai dati sull'accrescimento e maturazione delle mele, alle catture di insetti, dal monitoraggio scopazzi alla mappatura degli eventi grandinigeni.

La carta dei suoli si inserisce in un più vasto programma di assistenza all'irrigazione che si propone di connettere in modo ottimale, e possibilmente automatico, i programmi di calcolo dei bilanci idrici del suolo, le stazioni agro-meteo diffuse sul territorio, i dati di previsione forniti da Meteotrentino, gli strumenti che misurano a distanza dell'umidità del suolo e dello stato idrico delle piante, le macchine computerizzate che aprono e chiudono le valvole nei consorzi irrigui.

Nel corso dell'incontro, introdotto dal dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico Michele Pontalti, che ha sottolineato più volte l'importante concetto di irrigazione sostenibile, sono stati presentati esperimenti agronomici di campo, realizzazioni software e strumenti elettronici: dal web-gis per l'assistenza all'irrigazione alle prove irrigue di Coredo e Cles, dalla rete senza fili di sensori di umidità del suolo alla prova di fertirrigazione a Tres e a Centeuro, economico strumento di telemisura.

Strumenti conoscitivi ed operativi utili a migliorare le tecnologie irrigue attualmente in uso in provincia, anche in vista dell'adozione dei nuovi vincoli imposti dal Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche e dal Piano di tutela delle acque adottati dalla Provincia autonoma di Trento che prevedono la razionalizzazione delle utilizzazioni idriche e di quelle irrigue. Strumenti, questi, ampiamente illustrati da Mauro Fezzi, dirigente generale del Dipartimento agricoltura. "Il Trentino – ha detto – è una provincia ricca di acqua ma esistono obblighi importanti: dato che l'agricoltura è uno dei principali utilizzatori, ad essa spetta uno sforzo straordinario per un uso sostenibile".