Sulla Gazzetta Ufficiale numero 149 del 28 giugno 2022 è stato pubblicato il Decreto del ministro delle Politiche Agricole del 25 marzo 2022 "Interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, da finanziare nell'ambito del Pnrr, Missione 2, componente 1, investimento 2.2 'Parco Agrisolare' (22A03720)". Sul piatto ci sono 1.500 milioni di euro di aiuti per le aziende, finalizzati alla copertura dei tetti con impianti fotovoltaici, e in nessun caso sarà consentito l'utilizzo di superficie agraria utile.
Ma resta il vincolo del limite imposto dai regolamenti comunitari alle aziende agricole: non potranno installare con le incentivazioni impianti con producibilità elettrica superiore all'autoconsumo: o almeno non ancora. Qui il Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
La notizia dell'avvenuta pubblicazione è stata rilanciata ieri da una nota del Mipaaf. E il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, ha detto: "Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Agrisolare possiamo finalmente iniziare a lavorare per sostenere gli investimenti per la realizzazione degli impianti fotovoltaici sulle coperture delle stalle e dei capannoni delle aziende agricole, che in questo particolare momento che stiamo affrontando, possono contribuire a ridurre i costi e favorire l'implementazione delle energie rinnovabili per filiere sempre più competitive e al passo con i tempi".
Il Decreto attribuisce al Gse, Gestore dei Servizi Energetici, l'incarico di emanare i provvedimenti per l'espletamento della complessa procedura di selezione dei progetti che saranno presentati dalle aziende agricole, zootecniche e della trasformazione agroalimentare.
"Un miliardo e mezzo di euro a valere sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza a disposizione dei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale - aggiunge il ministro Patuanelli - una misura importantissima che consente alle aziende di contribuire alla transizione verde e di aumentare la sostenibilità, la resilienza e l'efficienza energetica del settore".
E ancora: "Un importante passo è stato fatto. Ora continuiamo a lavorare in Europa per superare l'elemento dell'autoconsumo e consentire alle aziende di aumentare la propria capacità produttiva da fonte rinnovabile".
Il riferimento è al vincolo posto dall'articolo 14 del Regolamento Ue 702/2014 che non vieta la finanziabilità di tali impianti oltre la soglia dell'autoconsumo, ma pone questo limite solo per evitare la notifica a Bruxelles per gli aiuti di Stato quando trattasi di attività "strettamente connessa alla produzione agricola". La Ue ammette che si possano finanziare impianti eccedenti tale limite, ma lo Stato membro deve notificarli a Bruxelles e la Commissione può a sua volta autorizzarli o meno.
Ma pur di avviare le procedure di selezione dei progetti il Governo è stato costretto ad inserire il vincolo dell'autoconsumo, visto il primo no espresso dalla Commissione al tentativo di notifica sostenuto dall'Italia, politicamente e giuridicamente rafforzato dal Decreto Legge su Energia e investimenti, come ha già raccontato AgroNotizie.
Al momento, come ammesso dallo stesso ministro il 22 giugno scorso, innanzi ai parlamentari delle commissioni agricoltura di Camera e Senato a dire no è stata la commissaria alla Concorrenza, la danese Margrethe Vestager, che ha opposto il principio di parità di trattamento tra aziende agricole incentivate e aziende industriali specializzate nella produzione di energia rinnovabile non incentivate, cosa che a suo dire produrrebbe una disparità di trattamento tra imprese in violazione dei principi del Trattato di Roma sulla libera concorrenza e la libertà di stabilimento.
Ma - stando a quanto dichiarato dal ministro Patuanelli - l'Italia tornerà alla carica, ponendo l'accento su motivi di opportunità in questo preciso momento storico, nel quale vanno favoriti con ogni mezzo i produttori di energia da fonte rinnovabile e che tale interesse sia preminente. L'obiettivo di cambiare il bando in meglio resta, ma si sposta ora temporalmente a gennaio 2023.