I nuovi incentivi verranno comunque erogati nel rispetto del tetto complessivo di 5,8 miliardi di euro annui previsto per le energie rinnovabili, diverse dal fotovoltaico, oggi in bolletta.
Gli incentivi verranno assegnati attraverso procedure di aste al ribasso differenziate per tecnologia per gli impianti di grandi dimensioni (>5 Mw), mentre gli impianti inferiori a tale soglia dovranno chiedere l'iscrizione ad appositi registri. Lo schema di decreto era stato preventivamente autorizzato dalla Commissione europea per garantirne la compatibilità con le linee guida sugli aiuti di Stato in materia di energia e ambiente.
Per ciascuna fonte sono garantiti incentivi specifici. Alle tecnologie “mature” più efficienti (come l'eolico) viene assegnata circa la metà delle risorse disponibili. La restante parte è equamente distribuita tra le tecnologie ad alto potenziale, con forti prospettive di sviluppo e penetrazione sui mercati esteri (come il solare termodinamico), e alle fonti biologiche il cui utilizzo è connesso alle potenzialità dell'economia circolare.
Guarda la tabella QUI in cui sono riportati il contingente di potenza incentivabile, la spesa prevista e il razionale della scelta compiuta per ogni fonte.
Il presidente del Cib, Consorzio italiano biogas, Piero Gattoni ha dichiarato: "La firma del nuovo decreto sulle rinnovabili non fotovoltaiche sblocca finalmente una situazione di stallo normativo che ha impedito a tante iniziative imprenditoriali pianificate nel corso del 2015 di entrare in esercizio nel 2016. Siamo molto soddisfatti per l'operato del nuovo ministro della Sviluppo economico, Carlo Calenda che dopo una fase di attenta analisi del testo ha rapidamente sbloccato il decreto, come promesso".
"La positiva interazione tra ministero dello Sviluppo economico e ministero delle Politiche agricole ha poi confermato la volontà di dare continuità alla promozione di impianti che permettano di rafforzare la competitività del sistema agroindustriale, con effetti positivi sull'ambiente e la creazione del nuovi posti di lavoro stabili in Italia. Indirizzo tra l'altro condiviso dal Cib".
"Il decreto conferma l'importanza della filiera italiana della digestione anaerobica a cui viene riconosciuto – ha spiegato Gattoni -, insieme al resto del settore energetico da biomasse, per il 2016, un obiettivo di crescita di 90 Mw di potenza nominale installata. Questo provvedimento tanto atteso, specialmente dal settore zootecnico, può favorire nuovi investimenti nelle stalle e contribuire a rendere gli allevamenti italiani più efficienti e sostenibili, permettendo agli agricoltori di continuare a produrre i prodotti alimentari di qualità".
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Fonte: Agronotizie