Il vigneto sperimentale, realizzato nel 2016, è composto da un'unica parcella di 2500 metri quadrati in cui sono posti a dimora cinque varietà resistenti a bacca bianca e cinque varietà a bacca nera, allevate a spalliera semplice, con potatura ad albese e un sesto di impianto di 2,3 metri per 1 metro.
Le varietà resistenti a bacca bianca sono: Fleurtai, Sauvignon Kretos, Sauvignon Nepis, Sauvignon Rytos e Soreli.
Mentre quelle a bacca nera sono il Cabernet Eidos, il Cabernet Volos, Julius, il Merlot Kanthus e Merlot Khorus.
In più sono coltivate come prova di controllo due varietà tradizionali: il Trebbiano, come vitigno bianco di controllo e il Sangiovese, come varietà nera.
Quella di quest'anno è la terza vendemmia che viene fatta, con l'obiettivo di valutare, in prove di microvinificazione, le potenzialità enologiche dei vitigni resistenti nel contesto climatico laziale e per valutare la possibilità di autorizzarne la coltivazione a livello regionale.
I vitigni resistenti coltivati nell'azienda di Velletri infatti sono già presenti nel registro nazionale delle varietà di vite da vino, ma non sono ancora autorizzati alla coltivazione nel Lazio.
Le prove fatte fino ad oggi hanno mostrato risultati interessanti sia dal punto di vista agronomico che enologico.
Dal punto agronomico infatti una elevata resistenza a peronospora e oidio, con una riduzione significativa dei trattamenti anticrittogamici.
Dal punto di vista delle potenzialità enologiche ci sono stati buoni risultati nelle vendemmie precedenti, sia per quanto riguarda la qualità analitica o organolettica sia dei mosti che dei vini.
In particolare per i rossi è stato possibile accertare accanto ad una buona struttura, la presenza di un buon contenuto in antociani e in polifenoli.
Il lavoro di sperimentazione quindi sta procedendo nella direzione giusta, almeno per ora, e anche se l'autorizzazione alla coltivazione non è ancora vicinissima, la strada è stata avviata e già percorsa per un buon tratto.