IL CORIANDOLO
"La coltivazione del coriandolo da seme è particolarmente semplice - spiega Anseme ad AgroNotizie - e l'impatto ambientale è minimo. E' una pianta molto rustica e con esigenze pedoclimatiche decisamente poco impegnative. Da anni numerose aziende agricole coltivano per nostro conto questa ombrellifera, ricavando redditi soddisfacenti rispetto alle colture cerealicole ed oleaginose. Sono diversi i fattori positivi che ne hanno determinato lo sviluppo: è una coltura a contratto con prezzo prefissato prima della semina (si elimina così il rischio legato all'andamento oscillante tipico delle commodity), è un'ottima miglioratrice del terreno (rientra nelle principali rotazioni colturali), la sua coltivazione è riconosciuta per la domanda della Pac, non richiede particolari interventi di difesa essendo molto rustica, ha un ciclo colturale breve (semina ottobre-novembre e raccolta luglio-agosto), è totalmente meccanizzata (con le stesse attrezzature usate per il grano) ed ha costi colturali contenuti (visto anche che normalmente non va irrigata)". Anseme ricorda che il seme necessario per la semina viene fornito e consegnato gratuitamente, in base ad accordi, permettendo così all'agricoltore di concentrarsi solo sulla produzione.
L'Anseme di Cesena è attiva in Italia nel settore delle produzioni di sementi. L'azienda è stata fondata nel 1952 e dal 1977 è gestita dalla famiglia Urbini. Con lievi variazioni annuali Anseme produce annualmente circa 18mila tonnellate di semi di ortaggi ibridi e standard, che l'azienda esporta in oltre 50 paesi diversi. La superficie totale è di 18mila ettari di terreno ed i coltivatori coinvolti sono oltre 1.500.
Il coriandolo da seme è una buona opportunità: guadagno e sostenibilità i punti forti
(Fonte foto: © Hans - Pixabay)
"Il nostro percorso all'interno del settore del coriandolo da seme ha radici profonde - continua Anseme -. Le regioni in cui stiamo investendo sono Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Marche, Puglia, Umbria, Abruzzo, Molise, Veneto, Toscana e Lazio. Nel 2018 gli ettari da noi coltivati a coriandolo da seme sono stati oltre 10mila. In questo momento la domanda dei mercati internazionali è in crescita e questo ci permette di ipotizzare un ulteriore aumento nei prossimi anni".
Al momento il coriandolo suscita un interesse ridotto nel consumatore del nostro paese. Più del 90% della produzione made in Italy del coriandolo è destinata infatti ad essere esportata in Asia, dove il raccolto italiano è apprezzato per la sua elevata qualità. I costi di produzione del coriandolo da seme sono abbastanza bassi: si stima che sia inferiore di circa 300-400 euro/ettaro rispetto a quelli del frumento duro e del frumento tenero e con limitate anticipazioni di denaro. In Italia, in condizioni di normale gestione, la resa varia tra 15 e 25 quintali/ettaro: valore che permette di ottenere una Plv di circa 1.000-1.500 euro/ettaro, visto che il seme viene venduto intorno ai 60 euro/quintale. Non dimentichiamo che le piante, avendo poche foglie, tendono ad avere una buona resistenza ai venti ed alle piogge riducendo al minimo il problema legato all'allettamento tipico di grano, mais, sorgo.