Questo risultato sarà possibile grazie al riconoscimento Igp per la rucola della Piana del Sele da parte di Bruxelles (si prevede entro fine giugno), che rappresenta il 60-70% circa della produzione regionale: diventerà così il terzo prodotto tipico italiano nel mondo per valore ed importanza, dopo Parmigiano Reggiano Dop con 1,34 miliardi di euro e Grana Padano Dop con 1,29 miliardi di euro. La rucola della Piana del Sele Igp si affiancherà al Prosciutto di Parma Dop con 850 milioni di euro di valore e precederà la Mozzarella di bufala campana Dop con 391 milioni e l'Aceto balsamico di Modena Igp con 390 milioni (i dati delle Dop e delle Igp fanno riferimento al valore 2017 e sono stati pubblicati nel Rapporto Dop 2018 di Ismea e Qualivita, dicembre 2018).
LA RUCOLA
"Nel 2018 la rucola del Sele ha visto la produzione di 400 milioni di chili - spiega Vito Busillo, presidente di Coldiretti Salerno e produttore di quarta gamma - ed ha coinvolto circa 430 aziende. Il fatturato del 2018 è stato di circa 680 milioni di euro, con circa 5mila addetti diretti e 4mila dell'indotto. Per il 2019, grazie al riconoscimento territoriale, prevediamo uno scatto in avanti di valore del 20% circa, posizionando così la rucola Igp tra i marchi top del made in Italy. Nel maggio 2019 la produzione è stata minore rispetto allo stesso periodo del 2018, a causa dell'andamento climatico piovoso e freddo. Il 40% circa del prodotto della Piana del Sele finisce nei canali di vendita dell'export, con picchi nei mesi invernali. L'85% della produzione è assorbita dalla grande distribuzione italiana e straniera".
L'areale di produzione della rucola del Sele Igp vede coinvolti i territori di Eboli, Battaglia, Pontecagnano Faiano, Montecorvino Rovella, Montecorvino Pugliano, Bellizzi e Capaccio-Paestum. "La Rucola Igp è frutto di un'agricoltura 4.0 - conclude Busillo -, di precisione, con l'impiego di microprocessori per irrigazione e raccolta, nonché tracciabilità totale del prodotto. È una produzione ad alta sostenibilità ambientale, con risparmio idrico ed a basso uso d'agrofarmaci. Rappresenta un valore nazionale, con una collaborazione efficace tra Nord e Sud, che mettono insieme logistica e produzione di qualità".
La provincia di Salerno se manterrà questo trend è destinata a superare il primato produttivo per la quarta gamma alla Lombardia, che fino all'anno scorso era al primo posto con il 31% degli ettari coltivati, seguita con il 30% dalla Campania, Veneto (11%) e Toscana (8%). Primato che la porterà ad essere uno dei principali poli europei nella coltivazione di ortaggi a foglia per la quarta gamma (soprattutto in coltura protetta). In base ai dati Nielsen del 2016 la rucola è al secondo posto dei consumi tra prodotti a quarta gamma in Italia con il 9,5%, preceduta dalle insalate che rappresentano il 75% del valore totale.