Sabato 28 ottobre 2017 si è tenuto a Cisterna di Latina (Rm) la terza edizione del convegno 'La coltvazione del melograno'. L'evento è stato organizzato da ExoticPlant Vivaio di Francesco Maule, Little Plant Vivaio di Gianluca De Meo e Ferdinando Cossio, già direttore dell'Istituto sperimentale di frutticoltura di Verona e consulente frutticolo.

Dal convegno emerge principalmente una cosa. Il melograno non è più una curiosità ma una pianta che - se ben coltivata - può rappresentare una vera e propria opportunità per il frutticoltore. I costi medi di coltivazione si aggirano intorno ai 10mila euro/ettaro all'anno.

Il primo intervento è stato quello di Francesco Maule che ha presentato il 'Manuale di coltivazione del melograno', da lui edito e scritto a più mani da vari autori (Luca Gatto, Simone Maola, Chiara e Anna Maule).
"La nostra attività di miglioramento genetico e di sperimentazione varietale ha portato a brillanti risultati - ha detto Maule - Nella mostra pomologica che abbiamo organizzato sono stati presentati 78 genotipi, dei 240 che abbiamo nella nostra collezione. Un viaggio tra diverse tipologie di melograno: frutti gialli, rosa e rossi; piccoli, grandi ed enormi; acidi, agrodolci e dolci".

 
Il melograno è uscito dalla dimensione di frutto di nicchia
(Fonte foto: © AgroNotizie)
 

Ecco le nuove varietà Soft Seed®

I Vivai ExoticPlant sono giunti al terzo anno di coltivazione delle nuove cultivar selezionate da Maule, Wonderful e Acco, con risultati incoraggianti. Chiara Maule ha presentato anche nuove varietà rosse ed a seme soffice, col marchio Soft Seed®. Tutte sono più precoci di Wonderful.

Soft Seed® n. 1: pianta molto produttiva, con frutti di grandi dimensioni, con buccia rosso vivo, arilli medio-grandi di colore rosso scuro con polpa dolce acidula molto saporita, arilli succosi, semi molto piccoli e morbidi.
Soft Seed® n. 2: una selezione di elevate qualità, una vera delizia. Pianta a portamento assurgente, molto produttiva, con frutti a buccia rosso aranciata, arilli rossi. Il sapore è intenso con ottimo equilibrio dolce/acidulo con un richiamo ai sapori di agrumi. Semi molto morbidi e facilmente commestibili.
Soft Seed® n. 3: pianta produttiva, con frutti di medie e grosse dimensioni, con buccia di colore rosa-rosso, di arilli di dimensioni medio grosse, di colore rosso scuro, con i semi estremamente morbidi. Ottima per il consumo fresco. E' particolarmente interessante per la sua combinazione di colore rosso, gusto dolce e semi morbidi.
Soft Seed® n. 4: produce frutti grossi, con buccia molto rossa, buccia sottile, arilli di colore rosso scuro che hanno un gusto dolce-acido e semi piccoli e morbidi. Molto succosa e ben conservabile.
 
Il melograno è pianta rustica ma per essere coltivata ha bisogno di cure specifiche
(Fonte foto: © AgroNotizie)
 

Uno sguardo alla coltivazione

Il melograno necessità comunque di un'adeguata coltivazione.
"Ecco la mia esperienza sulla varietà Wonderful - spiega Simone Maola -: le piante sono state messe a dimora nella primavera del 2015. E' stata poi eseguita un'adeguata potatura nei primi tre anni (sia invernale che al verde). Non dimentichiamo l'importanza del diradamento dei frutticini, dell'irrigazione (con stress idrico controllato fino all'allegagione), della fertilizzazione e della raccolta (il succo deve raggiungere almeno 18° gradi zuccherini)".

Luca Gatto si è soffermato su aspetti tecnici relativi alle problematiche irrigue, alle concimazioni ed alla difesa fitosanitaria, tutti strettamente correlati tra loro. "E' importante controllare con adeguate analisi del suolo, delle foglie e dei frutti la vera dinamica nutrizionale del frutteto per poter passare dal calcolo teorico dei fabbisogni a quello reale. L'irrigazione è molto importante. Il melograno ha bisogno di acqua ma risente dei ristagni idrici. Inoltre permette di sincronizzare la fioritura e, se ben eseguita, di rendere la pianta meno sensibile agli sbalzi termici che provocano il cracking dei frutti".
 
Il melograno made in Italy piace sempre di più al mercato
(Fonte foto: © AgroNotizie)
 

Passione per la melagrana 100% italiana

"La colorazione più apprezzata dai consumatori, e dunque dal mercato, è il rosso intenso su tutta la superficie del frutto - spiega Dino Bellusi, agronomo e fondatore di Pomèl Srl di Marsala (Tp) -. La colorazione intensa ed uniforme dipende dalla cultivar. Ma a parità di cultivar la zona di coltivazione e la capacità tecnica del frutticoltore fanno la differenza.
E’ fondamentale saper diradare per lasciare sulla pianta un numero ottimale di frutti, che devono essere ben posizionati, appesi singolarmente, ma protetti dall’insolazione diretta, per prevenire le scottature solari. Inoltre, se la pianta ha troppi frutti non riesce a nutrirli e colorarli tutti adeguatamente. Per ottenere una buona colorazione si pratica la tecnica della forzatura: si portano le piante allo stress idrico in primavera per avere una fioritura più omogenea (il melograno se lasciato libero fa 3-4 fioriture, che danno frutti in epoche differenti) e riuscire poi ad effettuare la raccolta in un unico passaggio, con economia di costi. La pianta fiorisce molto abbondantemente nei climi caldi del sud Italia, come in Sicilia. Più al nord la coltivazione è più difficile, ma non impossibile. Il mercato non apprezza né i frutti troppo grandi (superiori al chilo) né quelli troppo piccoli (sotto i 350 gr)".


Bellusi ha fatto il punto anche sui prezzi e sui mercati italiani, evidenziando il problema della qualità ed il rapporto con il mercato. "Frutti di qualità determina il prezzo e quindi il reddito netto degli agricoltori. Anche il grado di maturazione, assieme all'aspetto, rappresenta un fattore importante (senza dimenticare l’origine, la varietà, la categoria commerciale ed il packaging). Il grado Brix deve essere almeno 17,5°/18° Brix. Ciò si ottiene solo ritardando la raccolta, anche perché l’acidità dei frutti si abbassa solo negli ultimissimi giorni prima della completa maturazione".
 
Il melograno ha interessanti proprietà benefiche, sia nel frutto che nella buccia
(Fonte foto: © Terremerse)
 

Un occhio agli aspetti nutrizionali

Nadia Mulinacci, docente dell'Università di Firenze, ha confermato le proprietà salutistiche dei vari componenti del frutto, sia del succo che della buccia. Sulle proprietà del melograno si è soffermato anche Raphael Colicci, cofondatore di Oleatherm-Découvrez, che ha elencato i benefici del melograno per i sistemi cardiovascolare, urinario, riproduttivo, digestivo e neurovegetativo.

Ferdinando Cossio, infine, ha riassunto gli esiti del recente Simposio internazionale tenutosi in Spagna concludendo che il mondo della ricerca si sta sempre più interessando a questa specie, quindi dobbiamo aspettarci molte innovazioni su tutti i campi, non ultimo quello della coltivazione biologica: il melograno sarà il frutto del futuro.
"La recente rinascita del melograno in Italia ha visto l'abbandono delle vecchie cultivar italiane rappresentate da numerosi ecotipi locali. Dopo il 2010, con l'introduzione di Wonderful e la sua coltivazione col sistema a 'Y trasversale' messo a punto in Israele, si è visto che era possibile rivoluzionare questa coltura ottenendo elevate produzioni di qualità"