L’intesa, a differenza del passato, non fissa date a partire dalle quali iniziare la raccolta, che - nota Coldiretti Verona in una nota - non sono un parametro di qualità, bensì una condizione utilizzata in qualche accordo privato; definisce solo i parametri qualitativi, inalterati rispetto allo scorso anno.
Infatti, rispetto alla norma di commercializzazione Ue, il grado di maturazione minimo per la raccolta passa da 6,2°Brix (norma di commercializzazione Ue) a 6,5°Brix (viene introdotto anche il parametro durezza minima pari a 6,5kg/cm2, non previsto dalla norma Ue), da 9,5°Brix a 10°Brix per la fase di commercializzazione in Italia (con durezza da 2-3,5kg/cm2).
Per le spedizioni oltremare e Russia, sono previsti 6,5°Brix (con una durezza 3-5kg/cm2) e per le spedizioni in Europa (UE28 ed extra UE28), 10°Brix (durezza 2-3,5kg/cm2).
“La finalità dell’accordo – precisa Giuseppe Ruffini, direttore di Coldiretti Verona - è quella di migliorare la qualità complessiva del kiwi italiano ed il suo gradimento presso i consumatori italiani e non. La nuova norma utilizza strumenti più oggettivi di prima in cui si fissavano termini temporali troppo variabili con il clima degli ultimi anni”.
“E’ importante – conclude Ruffini - che queste nuove indicazioni siano recepite dai produttori al fine di realizzare a livello provinciale partite omogenee di kiwi da vendere a prezzi performanti. A tal proposito invitiamo gli agricoltori ad attenersi ai nuovi parametri, evitando raccolte precoci che danneggiano l’immagine del prodotto veronese”.
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Fonte: Coldiretti Verona