Oggi prendiamo in esame la coltura dell'Actinidia chinensis, in particolare la varietà Hayward (verde) allevata a “doppia pergoletta”, in fase di piena raccolta e in certe zone già ultimata.
Questa specie è di grande interesse per i vari imprenditori agricoli e per l’attività commerciale, in specie con il grande sviluppo dell’export globale . Occorre però riferire che il grave fenomeno della Batteriosi del Kiwi è tutt’altro che sconfitto , anche se chi ha fatto prevenzione è avvantaggiato ed in ogni caso la diffusione della malattia è alquanto diversificata nelle diverse regioni d’Italia. Si ribadisce in questa sede che occorre convivere con questa batteriosi, almeno sino a quando non si è trovata un’”arma efficace”.
Il nostro Paese resta comunque il primo, come superficie e produzione nel mondo, dopo la grande Cina, di cui in verità non si conoscono le fonti attendibili dei dati. In estrema sintesi si riportano di seguito alcuni dati finali del costo colturale Actinidia 2012 , in capo all’imprenditore astratto (puro) e concreti più diffusi in Italia (In Economia e Coltivatore Diretto).
Ricordiamo che l’8 novembre 2013 ha preso avvio la campagna di commercializzazione (2013-14) di questo frutto (Kiwi) di cui l’Italia è secondo player mondiale, dopo la Cina, con una produzione media annua di oltre 400 mila tonnellate, di cui una quota d’export del circa il 70% ed un valore di 500 Milioni di €uro. Nella precedente campagna di commercializzazione (raccolto 2011) i dati definitivi Ismea indicano una produzione nazionale di 513mila tonnellate, ma lo scorso anno, proprio a causa del Psa (Pseudomonas syringae) il raccolto è crollato a 352mila tonnellate. In estrema sintesi si riportano qui di seguito i numeri più significativi dell’Actinidia (pubblicati da Agrisole n.44 a pag.13 del 15-21/11/2013):
Gli impianti di Actinidia in piena produzione (oltre i 3 anni di età) ammontano a circa 25.000 ettari. Per la prima volta si nota una contrazione del potenziale produttivo del Kiwi, dovuto ad un insieme di fattori (abbattimenti e capitozzature a seguito della Psa (batteriosi), minor superfici che entrano in piena produzione per effetto di un blocco di nuovi impianti di actinidia.
Calamità atmosferiche in alcune regioni e contenimento dei consumi per la forte crisi economica (2008-2013).
Ora le superficie produttive delle regioni più investite a Kiwi sono di circa: 5.000 ha in Piemonte, 3.700 ha in Veneto , 4.000 ha in Emilia Romagna, 7.350 nel Lazio. Nelle rimanenti regioni il potenziale produttivo si mantiene simile rispetto alle recenti annate, ad eccezione della Calabria e di alcune regioni del Sud che hanno invece evidenziato un incremento.
Per quanto attiene la Produzione totale del Kiwi per il 2013 in Italia, sono stati stimati circa 420.500 tonnellate (+5% sul deficitario 2012), ma con un –18% rispetto al 2011.
Costi di produzione delle colture arboree ed erbacee
A cura del Professor Francesco Rinaldi Ceroni, consulente agricolo e imprenditore in Economia, realizzato in collaborazione con Fedagri-Confcooperative, con la Provincia di Ravenna e con il contributo dell'IPSAA "Persolino" Faenza.
Contatti: rinaldiceroni.f@evomail.it
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Fonte: Agronotizie