Con la firma dell'accordo che ha portato alla costituzione della Organizzazione dei produttori "Cereali Emilia Romagna" si apre una importante opportunità di sviluppo per un comparto che, dopo molti anni di stagnazione, sta iniziando a produrre grandi soddisfazioni per gli agricoltori. Ne è convinto l'Assessore regionale all'Agricoltura, Tiberio Rabboni, che commenta positivamente la decisione di tre Organizzazioni già operative - Esperia, Cereali Romagna e Progeo - di fondersi in un'unica Organizzazione di produttori per rispondere in modo adeguato all'evoluzione del mercato.
"8.600 produttori associati, in grado di produrre oltre 5,5 milioni di quintali di cereali di vario tipo, ha proseguito Rabboni, rappresentano una massa critica fondamentale per attuare politiche di sviluppo di ampia portata, in grado di incidere significativamente sul mercato attraverso la programmazione della produzione, la concentrazione dell'offerta, la diversificazione qualitativa dei prodotti e il rapporto con l'intera filiera. Si tratta di strumenti fondamentali per salvaguardare la competitività dell'azienda agricola, come abbiamo recentemente sperimentato con i recenti contratti quadro promossi dalla Regione, dalle Organizzazioni dei produttori e da Barilla, prima produttrice di pasta a livello europeo".
"Il settore cerealicolo, tra l'altro, presenta una dotazione di strutture di stoccaggio che, nonostante gli importanti investimenti effettuati negli scorsi anni, necessita di ulteriori ammodernamenti e di una adeguata razionalizzazione per ridurre i costi e per rispondere alle richieste di un mercato sempre più attento alla qualità delle materie prime ed alla loro diversificazione in funzione della trasformazione. Le diverse imprese che aderiscono all'O.P. 'Cereali Emilia Romagna', secondo Rabboni, potranno mettere in campo, proprio su questo aspetto strategico, importanti sinergie rispondenti a criteri di razionalità ed alle esigenze dei vari territori".
"Il nostro Programma Regionale di Sviluppo, per Rabboni, ha indicato il potenziamento delle filiere come elemento portante per aumentare la competitività del settore primario; può quindi concorre alla realizzazione di questi obiettivi. È fondamentale, per programmare adeguatamente l'utilizzo delle risorse disponibili, poter contare su un interlocutore di grandi dimensioni, con una capillare presenza sul gran parte del territorio regionale".
"Un accordo particolarmente positivo - ha concluso Rabboni - non a caso realizzato in Emilia- Romagna, una regione caratterizzata da un livello di organizzazione del mondo agricolo particolarmente avanzato che rappresenta una ulteriore risorsa per costruire l'agricoltura del futuro".

"Vogliamo far partire dall'Emilia Romagna un segnale importante di aggregazione dell'offerta da parte del mondo produttivo", dice Marco Pancaldi presidente di Esperia, a nome delle altre O.P. coinvolte nell'operazione "la crescita delle quotazioni dei cereali (ma anche dei costi produttivi) ci mette di fronte a nuove responsabilità: si tratta di impostare l'approccio giusto col mercato dalle semine fino allo stoccaggio per ottenere il massimo riconoscimento economico per i nostri soci. Abbiamo puntato da tempo sui cereali, in particolare sul grano duro, non solo per fare più quantità ma per garantire all'industria pastaria la materia prima migliore per i loro usi.
"Ma la nuova O.P. non è un soggetto chiuso, aggiunge Pancaldi, ma aperto e dinamico, uno strumento agile e specializzato che vuole recepire i bisogni del mercato e trasferirli al mondo produttivo in un ambito fortemente innovativo anche per quanto riguarda la capacità di stoccaggio. Fra i nostri obiettivi c'è anche quello di aggregare tutta la produzione cerealicola regionale, per cui apriamo da subito le nostre porte a nuovi inserimenti. Solo così si potrà dare un futuro alla cerealicoltura padana che va fortemente riorientata verso il mercato all'insegna di qualità e sicurezza alimentare".