Sulle ultime performance di CNH pesa la chiusura temporanea di molti stabilimenti in Italia (dall'11 marzo scorso), Europa (dal 20 marzo) ed America (dal 30 marzo). Pur garantendo i servizi ricambi e assistenza, il Gruppo ha potuto riavviare la produzione - in primis, quella dei settori Agricoltura e Powertrain - solo da poco. Il 27 aprile sono stati riaperti alcuni impianti in Ue, mentre dal 5 maggio è ripreso l'assemblaggio in oltre i due terzi dei 67 siti del colosso. Oggi sono operative più del 75% delle fabbriche europee e circa il 60% delle sedi in America e resto del mondo, nonché quasi tutti i 45 centri logistici.
"CNH Industrial sta attuando misure per reagire rapidamente alle circostanze straordinarie determinate dalla diffusione del Covid-19. Abbiamo dato la priorità a quattro aspetti: la salute e il benessere dei dipendenti; la continuità delle attività dal punto di vista della liquidità, della gestione dei costi e della presenza sul mercato; la forza della rete vendita e della base fornitori; il supporto ai clienti e alle comunità in cui operiamo" afferma Suzanne Heywood, presidente e Ceo pro tempore.
"CNH punta ad uscire da questa crisi più forte ed efficiente, nonché a fornire ai clienti e alle altre controparti il miglior supporto possibile. La liquidità disponibile offre una solida base di cassa e uno spazio nelle linee di credito per affrontare un contesto così incerto e sfidante" prosegue Heywood. "Inoltre, l'azienda è in grado di accedere ai finanziamenti promulgati dai governi in risposta all'epidemia".
Priorità a breve termine di CNH Industrial
Inizio 2020 critico
I ricavi consolidati di CNH Industrial relativi al trimestre appena trascorso sono pari a 5.5 miliardi di dollari, in calo del 15.4% (13% a cambi costanti) rispetto ai 6.5 miliardi dello stesso periodo del 2019. A causa dei costi superiori ai ricavi, nel primo quarto del 2020 la perdita netta è di 54 milioni di dollari (-0.05 dollari per azione), mentre lo scorso anno l'utile netto ammontava a 264 milioni (+0.19 dollari per azione). La perdita netta include, tra le altre cose, costi derivanti da azioni nell'ambito della strategia Transform2Win.Nel trimestre, la perdita netta adjusted è pari a 66 milioni di dollari contro un utile netto adjusted di 248 milioni a inizio 2019. Il risultato diluito per azione adjusted è pari a -0.06 dollari per azione (+0.18 l'anno passato).
Nei primi tre mesi del 2020 i ricavi di vendita netti delle attività industriali si attestano a 5 miliardi di dollari, registrando un -17% (-14% a cambi costanti) rispetto ai 6 miliardi dello stesso periodo del 2019. Il calo è dovuto all'effetto sfavorevole dell'epidemia da coronavirus sui mercati in tutto il mondo e alle azioni per ridurre le scorte della rete vendita.
Negativo (-148 milioni di dollari) anche l'Ebit adjusted, che - pari a +278 milioni nel primo quarto dello scorso anno - è fortemente influenzato dal crollo della domanda a marzo 2020, dal minor assorbimento dei costi fissi imputabile alla chiusura delle fabbriche e alle misure per la riduzione delle scorte. L'Ebitda adjusted è pari a 72 milioni di dollari contro i 525 milioni del 2019.
Al 31 marzo 2020, l'indebitamento netto delle attività industriali raggiunge i 2.3 miliardi di dollari, in aumento di 1.5 miliardi rispetto ai 0.9 miliardi del 31 dicembre 2019 per effetto dell'assorbimento stagionale del capitale di funzionamento e dell'impatto del Covid-19, solo parzialmente compensati dalle azioni per ridurre le scorte e preservare la cassa. Sempre a fine marzo, l'indebitamento totale ammonta a 23.5 miliardi, in flessione di 1.3 miliardi rispetto a fine 2019.
Nonostante la situazione incerta sui mercati, CNH può contare su una solida posizione finanziaria e su una liquidità disponibile pari a 9.9 miliardi di dollari al 31 marzo 2020 (11.2 miliardi al 31 dicembre 2019) che - sottolinea Heywood - "è al secondo livello più alto alla fine del primo trimestre nella storia della società".
Agriculture, domina il segno meno
Confrontando i risultati di CNH Industrial di inizio 2020 con quelli di inizio 2019, a livello globale sono in calo sia la domanda di macchine agricole sia la produzione di trattrici (-18% nel trimestre, -40% solo a marzo) e mietitrebbiatrici (-19% nel trimestre, -26% a marzo). Diminuiscono anche le consegne e in alcuni casi aumentano le scorte in magazzino. Nel mondo, le vendite di trattori New Holland, Case IH e Steyr registrano un -15% (-36% a marzo), mentre quelle di mietitrebbie riportano un -11% (-10% a marzo).Nel primo quarto del 2020, la richiesta di trattrici dei tre brand scende del 10% in Europa, del 9% in Nord America, del 6% in Sud America e del 17% nel resto del mondo. A marzo, i trattori subiscono un crollo del 24% in Ue e del 43% nel resto del mondo. In Nord America, il segmento sotto i 140 cavalli è più colpito (-9%) di quello di medio-alta potenza (-7%), che però perde il 13% solo a marzo. Risultati negativi pure sul mercato delle mietitrebbie: alle flessioni importanti in Europa (-20%) e Nord America (-22%) si aggiungono un -30% in Sud America e un -2% nel resto del mondo.
A causa del decremento della domanda in ogni continente, dell'ulteriore deterioramento legato all'epidemia e delle azioni per la riduzione delle scorte in Nord America - fattori solo parzialmente compensati da prezzi migliori in tutte le aree - nel trimestre il settore Agricoltura registra ricavi di vendita netti pari a 2.2 miliardi di dollari, in calo del 10% (7% a cambi costanti) rispetto ai 2.5 miliardi dello stesso periodo del 2019.
Domanda di trattori e mietitrebbie CNH in calo in tutte le aree
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Meno 144 milioni di dollari per l'Ebit adjusted, che passa da 168 a 24 milioni tra 2019 e 2020. I prezzi migliori, la rigorosa gestione dei costi e l'andamento favorevole della performance degli acquisti non sono bastati a compensare i minori volumi, il mix mercato/prodotto, l'assorbimento negativo dei costi fissi (in primis in Ue), i maggiori costi dei beni e i costi associati alle azioni sulla qualità prodotto. L'impatto del cambio - principalmente quello derivante dal Sud America - è stato negativo. Cala pure il margine Ebit adjusted, pari all'1.1% contro il 6.7% di inizio 2019.
Powertrain: non immune dal Covid-19
Nel primo trimestre 2020, le vendite di motori, trasmissioni e assali diminuiscono in tutte le aree geografiche con flessioni oltre il 15% rispetto allo stesso periodo del 2019. I volumi di vendita a clienti terzi e a clienti CNH calano, rispettivamente, del 33% e del 27%. Come conseguenza dei minori volumi registrati soprattutto in Europa e nel resto del mondo, i ricavi di vendita netti del comparto Powertrain ammontano a 753 milioni di dollari, -27% (-25% a cambi costanti) rispetto agli 1.04 miliardi del primo quarto 2019. Il 44% dei ricavi totali (47% a inizio 2019) deriva da vendite a clienti terzi.In flessione rispetto all'anno passato (meno 65 milioni) pure l'Ebit adjusted che passa da 96 a 31 milioni per via di volumi e mix sfavorevoli, solo parzialmente compensati da migliori prezzi ed efficienze nel costo del prodotto. Il margine Ebit adjusted è pari al 4.1% contro il 9.3% di inizio 2019.
Momento difficile anche per i settori Construction e Commercial&Specialty Vehicles che, nel primo trimestre 2020, riportano un calo a doppia cifra della domanda in tutti i segmenti e in ogni area (con l'eccezione del Sud America per le macchine da costruzioni). Fortemente penalizzati dal crollo delle richieste a marzo, i due comparti del Gruppo presentano ricavi di vendita netti inferiori rispetto a quelli del primo quarto del 2019.
Il futuro è una terra straniera
In un contesto così straordinario, risulta impossibile per CNH Industrial - che prevede il ritorno alla piena attività in gran parte dei siti entro fine maggio - stimare l'entità dell'impatto della pandemia sulla performance finanziaria 2020 e fare previsioni sulla domanda a breve o lungo termine. Pur non rivelando nuove prospettive per quest'anno dopo il ritiro della guidance 2020, CNH conferma la prosecuzione della strategia Transform2Win, anche se l'implementazione dello spin-off delle attività On-Highway seguirà una timeline estesa rispetto a quella originale."Il management ha simulato differenti scenari di evoluzione delle attuali circostanze e sta selezionando le migliori strategie in risposta a ogni scenario. Le persistenti incertezze sui mercati in continuo mutamento, unite alle possibili ulteriori interruzioni nella catena di fornitura, non consentono di fornire ora prospettive utili sui risultati del secondo trimestre o dell'anno" afferma Heywood. "Il Gruppo continuerà a comunicare con i mercati finanziari e gli altri stakeholder man mano che gli effetti, a breve e medio termine, del mutevole contesto economico sulle attività diventeranno più chiari".
Intanto, per ridurre i costi e proteggere il business, CNH Industrial è impegnata nel contenimento delle spese, nell'accesso alle misure pubbliche, nella gestione rigorosa delle scorte e nella riduzione degli investimenti. Pur avendo diminuito gli investimenti Capital expenditure Capex del 18% e R&D del 12% rispetto al primo trimestre 2019, CNH punta sulla crescita futura avviando joint-venture, acquisizioni e portando avanti programmi di Ricerca&Sviluppo per la realizzazione di novità. Nel 2020, verranno lanciati i nuovi trattori Case IH Quadtrac e New Holland Workmaster.
Un obiettivo del management - che ha ridotto temporaneamente i propri compensi e ritirato la proposta di distribuzione dei dividendi - è la prosecuzione delle iniziative Perform, Simplify & Optimize, ora ancora più importanti per crescere nella "nuova normalità". Focalizzata sul successo futuro, CNH è preparata a gestire le perturbazioni del mercato causate dalla pandemia, il cui prolungamento potrebbe portare risultati negativi dovuti ad azioni di ristrutturazione, svalutazioni non monetarie di attività, pressione sui prezzi dei mezzi, eccesso di scorte e difficoltà nell'incasso di crediti finanziari.