Il Regolamento 1305 del 17 dicembre 2013 stabilisce che gli Stati membri possono concedere contributi alle imprese agromeccaniche per investimenti a beneficio delle aree rurali; nonostante alcune Regioni abbiano disatteso la norma, di portata innovativa rispetto al precedente regolamento,  altre hanno manifestato concreti segnali di apertura.

Il legislatore comunitario ha ben compreso la necessità di inserire gli agromeccanici nelle norme per lo sviluppo rurale al fine di favorire la diffusione delle nuove tecnologie a livello territoriale, non realizzabile attraverso i soli interventi presso le singole aziende agricole, il cui effetto assume un andamento puntiforme ed è incapace di agire sul sistema agricolo dello Stato membro.

Secondo il presidente di Unima, Silvano Ramadori, “è auspicabile che le Regioni, che non hanno ancora completato la stesura del Piano regionale di sviluppo rurale, scelgano di inserire le imprese agromeccaniche fra i beneficiari, per le attrezzature, i sistemi e le tecnologie di carattere più innovativo – come l'agricoltura di precisione, l'analisi del prodotto in campo e le tecniche di agricoltura conservativa e a basso impatto ambientale – che solo attraverso il contoterzismo possono contribuire ad un positivo sviluppo del sistema agricolo regionale e nazionale".